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Cosa abbiamo capito (?) a BarcellonaLeo Turrini - 2 marzo 2017

Ecco cosa ho capito dei test di Barcellona.
1) In Ferrari sono contenti. Contenti non significa molto contenti. A Vettel e a Raikkonen piace molto la maneggevolezza del mezzo, la guidabilità. E’ una conseguenza della scelta fatta puntando sul passo corto.
2) In Ferrari ritengono che Mercedes fin qui abbia nascosto almeno parte del potenziale. Si aspettano, da martedì prossimo, la ‘vera’ Freccia d’Argento. Questo spiega l’atteggiamento prudente di Seb e di Kimi. Non conoscono il livello prestazionale alla portata di Hamilton e di Voucher Bottas.
3) In squadra l’atmosfera è positiva. La mancanza di gravi problemi sulla vettura, in rapporto ad esempio ai disagi fin qui palesati dalla Red Bull, è un passo avanti rispetto al passato.
4) I Bibitari sono stati messi in difficoltà dalla interpretazione Fia sulle sospensioni idrauliche ma aggiusteranno le cose in tempo. Semmai è da verificare il livello della power unit Renault.
5) La vicenda McLaren è una tragedia sportiva e tecnologica. Anche se sarebbe meglio parlare di colossale disastro Honda. Alonso è disperato, anche se guardando il conto in banca un po’ si rasserena.
6) Stroll ha già vinto il premio Maldonado ma ad un giovanissimo occorre dare tempo. Se torna a sbattere next week o se va a muro nei primi due Gp, beh, allora il discorso cambia.
7) In Renault immaginano di potersela giocare con la Force India ma ho l’impressione che si illudano.
8) Giovinazzi ha accumulato chilometri, è un ragazzo diligente, meriterebbe una stagione intera di F1 in un team di livello decoroso.
9) Su Rosberg ho un’idea.
10) Il mondiale lo vince il Nero.