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La Ferrari cinese vista da Dallara e ForghieriLeo Turrini - 4 aprile 2017

Serata impagabile. Con Forghieri e Dallara. Due mostri sacri in un colpo solo. E la 312 B, gentilmente messa a disposizione da Paolo Barilla, come ospite d’onore. La folla in delirio e mille grazie all’amico Roberto Ghiretti per avere allestito, a Parma, l’evento speciale. Mi ha detto Dallara sulla Ferrari che va in Cina: “E’ bello che una macchina progettata da giovani ingegneri italiani abbia vinto al primo colpo! E’ bello anche per chi si ostina a non capire che se a Maranello gettassero la spugna l’intero Paese uscirebbe dal giro della più sofisticata ricerca tecnologica. Dopo di che, felice come sono per l’impresa di Vettel in Australia, resta vero che il sorpasso in pista non c’è stato ancora, Seb e’ stato fantastico ma ha vinto grazie al pit stop. Quindi andiamoci piano, in Cina temo che favorita sia ancora la Mercedes”. Mi ha detto Forghieri: “A Maranello hanno fatto un lavoro eccezionale, soprattutto l’intervento sulle sospensioni posteriori e’ stato decisivo. Il passo corto o il passo lungo e’ una boiata pazzesca come diceva Fantozzi, figuriamoci se due o tre centimetri fanno la differenza. In Australia la Ferrari era superiore, in Cina ne dubito, comunque ci spero…” Sgrat.