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Ferrari, che peccato manchino ancora 17 Gp!Leo Turrini - 17 aprile 2017

Giugno 1964.

Ultimo scudetto del calcio italiano assegnato tramite spareggio.

Roma, stadio Olimpico.

Stanno per entrare in campo il Bologna e l’Inter.

Un nonno emiliano, condotto alla partita dai nipoti, esclama: ‘sprom chla fnessa!’ (speriamo che finisca).

Doveva ancora cominciare.

Io, uguale.

Che peccato manchino ancora 17 Gran Premi!

Lo dico da ferrarista.

Mai lavorato così tanto tra Pasqua e Pasquetta, in un vortice multimediale.

Ma per Seb e Ginetta questo ed altro e inoltre fa piacere, a titolo personale.

Alcune rapide considerazioni sui tanti commenti post Sakhir.

  1. Insomma, va tutto bene, ma negare che in gara la Rossa di Vettel fosse superiore, sia pure di pochissimo!, alla Mercedes, ecco, significa non accettare il verdetto della pista. Nulla di definitivo, ma lo dico per gli anti: ohi, è andata così, fatevene una ragione. Tanto, avete 17 (aaarggghhhh!!!) tappe per rifarvi.
  2. Hamilton è stato il protagonista negativo del week end. Sorry, non si scappa. Si fa sottrarre la pole da Bottas. Al via si fa bruciare da Vettel. In corsia box rimedia una sacrosanta penalità (sanzione riconosciuta come giusta dal diretto interessato) per aver rallentato Ricciardo.
  3. Ora, facciamo così. Se a parità di situazione un Triplete del genere l’avesse firmato un altro pilota (che ne so, a caso, un finlandese ex campione del mondo detto Il Santo Bevitore) sarebbe scattata la procedura per il linciaggio immediato.
  4. Cioè, i due pesi e le due misure. Marchionne critica Kimi dopo la Cina e siamo al putiferio. Marchionne fa i complimenti a Kimi dopo il Bahrain (sapendo che non è stato aiutato dalle circostanze, mettiamola così) e si ignora bellamente il dettaglio.
  5. Penso che in Ferrari sappiano godersi l’attimo. Per me la Mercedes rimane favorita, però dopo tre gare sono già all’ordine di scuderia. Curiosa coincidenza, no?