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Una Corrida a Barcellona (tinta d’argento?)Leo Turrini - 11 maggio 2017

“…Volante 1 a Volante 2, volevo informare che su un cornicione si è arrampicato un toro, in via Nomentana, e tale toro minaccia il suicidio…” (Indietro tutta, Renzo Arbore, 1987).

In Catalogna da molto tempo non fanno più corride.

Ma una Corrida a motori ci aspetta su al Montmelo.

Ho ricordi bellissimi del posto e non starò a rivangarli perchè già in famiglia mi chiamano il Dottor Divago della penna (meglio, della tastiera, mi sono un pochino evoluto).

Nel presente, le cose da scoprire sono tante.

Rapido elenco.

Visivamente la versione B della Mercedes è drasticamente innovativa, soprattutto sull’anteriore. Segno di una revisione che è una ammissione: la vettura dei primi 4 Gp evidentemente non era irresistibile.

Della Red Bull si è compreso poco ma l’impressione è che Los Bibitaros a Barcellona si giochino tanto. Se rimangono indietro come sono, Verstappen lo torniamo ad ammirare in caso di pioggia (e per lui non è male, i Maghi della Pioggia sono i veri draghi dell’automobilismo).

La Ferrari ha un approccio più minimalista. La filosofia binottesca, illustrata già in inverno, è quella dei piccoli passi. Nessuna suggestione rivoluzionaria. Hasta la victoria siempre, ma credendo in uno sviluppo continuo. La goccia che scava la roccia, e cco.

Le dichiarazioni di Seb erano sagge e prevedibili. Dice di essere concentrato sul 2017 e non sul 2018. Ha ragione. Per inciso ha ragione anche Marchionne e qui mi taccio.

Idem per le dichiarazioni di Alonso, che giustamente è concentrato sul 2018 e non sul 2017 e non ci vuole Einstein per intuire i motivi.

Sta per cominciare una Corrida in catalogna.

Raccontatevela sotto, se vi va.