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Sognando l’Alfa a Le MansLeo Turrini - 14 giugno 2017

Già ho scritto una volta di avere pochissimi rimpianti nell’arco della mia fortunata carriera.

Uno riguarda Le Mans.

Non ci ho mai messo piede!

Eppure, quando ero bambino, la 24 Ore arricchiva i miei sogni.

Ricordo che negli anni Sessanta la Rai spesso trasmetteva in diretta la partenza: si vedevano i piloti lanciarsi correndo a piedi verso le vetture, che erano parcheggiate a lisca di pesce su un lato del rettilineo.

Era bellissimo.

Anni e anni dopo mi capitò di chiedere a Franco Gozzi, storico braccio destro ma anche sinistro del Drake, come mai dopo il 1973 il Drake scelse di concentrare le energie del reparto corse esclusivamente sulla Formula Uno.

Mi rispose che al Vecchio era dispiaciuto e tanto, perchè amava le gare di durata. Anzi, quando gli avevano consegnato la laurea honoris causa in ingegneria, beh, nella sua lectio magistralis aveva voluto raccontare una notte a Le Mans, pioveva forte, i tergicristalli non funzionavano alla perfezione e da lì ricavò lo spunto per progettare un sistema migliore per tenire ‘pulito’ il parabrezza, in caso di diluvio, anche sulle auto di serie…

Ma ormai i Gran Premi erano diventati dominanti nella percezione collettiva, popolare. E non era possibile continuare a ‘fare’ tutto, dal Mondiale Marche alle competizioni in salita alla Formula 2, eccetera.

Peccato, però.

Ora, io so bene che la storia non si cambia e comunque Le Mans è andata avanti, ha retto a qualunque tipo di usura, ha continuato a raccontare grandi storie di corse, quest’anno ci sarà il duello tra Toyota e Porsche e non mancano i piloti italiani sul tracciato.

Spesso i sogni sono inutili ma a me piace immaginare che un giorno Sergio Marchionne, visto che si sta innamorando delle sfide improbabili su quattro ruote, ecco, a me piace immaginare che un giorno SM decida di tornare alla 24 Ore al massimo livello, che ne so, anche con una Alfa Romeo. In tal caso, prometto che finalmente calerei su Le Mans!

Mi sembrerebbe di tornare bambino per realizzare l’ultimo sogno.