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Cosa significa la FE a RomaLeo Turrini - 15 giugno 2017

Curiosa è la vita.

Con i pretoriani Rhodes e Quattropalle avevamo appena congedato dal desco l’Uomo che deciderà sul futuro di Vettel e Raikkonen quando nello stesso ristorante si è materializzato un caro antico frequentatore di questo ameno luogo, l’amico Andras. Mi ha detto una cosa che ignoravo: ha un suo blog e per pochi minuti ha mancato un incontro che sarebbe stato uno scoop (non per me e gli altri due commensali, vincolati al segreto).

Ma a parte questa divertente coincidenza, sono qui per commentare una notizia.

La Formula E farà prossimamente tappa in Italia.

A Roma, sulle strade dell’Eur.

Io spero sia vero.

Non intendo essere scettico, eppure dovete sapere quanto segue.

Nel 1985 (nel 1985!) ero un ragazzo, credulone e romantico, eccetera.

Prova scritta dell’esame di stato di giornalismo.

Tema.

Dica il candidato cosa pensa dell’imminente sbarco della Formula Uno a Roma, per uno spettacolare Gran Premio cittadino.

Io scrissi che non mi sembrava tanto imminente, lo sbarco. Anzi, secondo me, precisavo, una Ferrari, con Alboreto al volante, mai sarebbe transitata all’ombra del Cupolone o davanti al Colosseo.

Era tutta fuffa, spiegai.

Incredibilmente, venni promosso a pieni voti.

Magari per la Formula E l’epilogo sarà diverso.

Tra l’altro io sono un sostenitore della categoria. Me ne occupo di rado perchè ormai sono un vecchietto distratto da altre urgenze, ma appartengo alla categoria dei sostenitori della mobilità sostenibile e se la ricerca sulle energie alternative genera competizioni, ecco, di sicuro non sono ostile.

Ho anche visto alcune corse in tv: a parte l’assenza ovvia del fragore da potenza (ma non è che la F1 della power unit sia poi così fracassona…) talvolta mi sono anche divertito.

E poi di Formula E si è professionalmente occupato il mio amico Colajanni e se ne stanno occupando il giovane nipotino Bisignani.

Solo, ci vorrebbe davvero un coinvolgimento del gruppo FCA nel settore.

SM ne ha parlato più volte, accennando al marchio Alfa e al marchio Maserati.

Ma sempre con uno scetticismo di fondo difficile da non cogliere. E sono d’accordo con lui quando sostiene che per essere credibile la FE deve disporre di vetture che non debbano cambiare il…motore a metà dell’opera.

Cioè Marchionne in materia somiglia al mio tema d’esame sulla F1 a Roma, roba di oltre trenta anni fa.

Però, se capitasse…