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Todt soffre e processa Vettel, Alonso s’offreLeo Turrini - 28 giugno 2017

Rieccomi qua.

Ho incrociato Binotto e abbiamo parlato solo dell’Inter.

Ora, è da domenica sera, fuso di Baku, che circola la voce secondo la quale Jean Todt potrebbe far convocare Seb Vettel davanti al Tribunale Fia.

Per la nota vicenda, s’intende.

Adesso è ufficiale.

Un bel processino a breve, con sentenza prima del Gp d’Austria.

Premesso che una quercia non darà mai limoni, io conosco bene il personaggio Todt.

Molto bene.

E so che il presidente federale soffre ed è sincero quando pensa e dice che gli assi della Formula Uno hanno il dovere di essere ‘esempi’ per l’automobilista della strada, per l’uomo qualunque.

Nemmeno è casuale l’impegno ossessivo del Pinguino francese per la sicurezza stradale, un fronte sul quale si è speso tantissimo. E’ persino ovvio che Todt si sia incavolato per la zuffa tra il Nero e Seb.

Al tempo stesso, poichè una quercia non darà mai limoni, io rammento perfettamente con quanta intensità Jean Todt, stessa persona, difese Michael Schumacher in circostanze non felici. Se c’è uno in grado di comprendere cosa possa passare per il cervello di un driver in momenti di tensione estrema, beh, quell’uno è Todt.

Quindi, se mai Vettel fosse portato (in catene?) davanti ai giudici Fia, mi aspetto una soluzione diplomaticamente equilibrata, cioè senza aggravamento di sanzione (tra parentesi: nessuno lo dice, in questo bel trambusto, ma lo stop and go è costato a Seb il successo a Baku, quindi la pena è già stata pesantemente afflittiva).

Ogni altro epilogo sarebbe anormale.

E invece perfettamente normale che Flavio Briatore faccia il suo mestiere di manager.

Oh, conosco molto bene anche lui!

Flavio ha garantito a Fernando Alonso il massimo dei guadagni nel contesto di una carriera da undici anni sprovvista di trionfo iridato.

Quindi, lui è stato bravo.

Offrire un campione vero come Fernando ai tre top team (Mercedes, Ferrari, Red Bull) e senza porre condizioni, ecco, è molto logico, anche perchè dopo il catastrofico triennio in McLaren dubito che per lo spagnolo abbia senso proseguire in Formula Uno senza disporre di un mezzo competitivo.

Poi, per la parte che riguarda Maranello, c’è un signore che ha il pallino in mano. Marchionne può piacere o non piacere, ci mancherebbe. Di sicuro stupido non è. Se ritiene di non annunciare nada sul fronte piloti prima della pausa estiva, beh, avrà i suoi motivi.

La mia pallosissima opinione in merito è nota. Io credo che la cosa migliore per la Ferrari sia la permanenza dei due piloti che erano in prima fila a Montecarlo, trovo prioritario il sì di Vettel e alla fine della fiera la vita continuerà comunque, perchè settant’anni di storia e di passione sono più forti di qualunque contrattempo.