custom logo
Perchè non ci sarà mai una Ferrari chiamata LucaLeo Turrini - 5 luglio 2017

Facciamo una pausa, prima dell’Austria. Sono reduce da una meravigliosa serata romana. Essendo il mio governatore capitolino Ricccris in altre faccende affacendato, ho chiesto all’altro centurione Marco Santini di raccontare, anche con foto, un lungo momento per me indimenticabile.

A Marco il mio grazie più sincero.

 

Marco Santini

La sera del 4 luglio 2017 ha visto Leo Turrini protagonista della presentazione del libro da lui redatto “Enzo Ferrari. Un eroe italiano”, inclusa tra gli eventi per il 125° anniversario del Circolo Canottieri Aniene di Roma. La giornata trionfale del Nume nella capitale è iniziata in tarda mattinata con lo sbarco alla stazione Termini, dove è stato accolto dal sottoscritto in versione chauffeur. Ho avuto infatti l’onore di fare da Cicerone per un giorno al padrone di questo blog, al leggendario ingegner Mauro Forghieri, ed alle rispettive consorti. La prima sorpresa si è verificata all’arrivo al ristorante, quando il caos del traffico romano ci ha costretto a lottare coi denti per un parcheggio contro… Gabriele Lavia! L’armistizio tra i 3 personaggi (non in cerca d’autore), siglato a pancia piena, verrà poi immortalato in una foto che è già storia: in un solo scatto sono infatti rappresentate alcune tra le più grandi eccellenze italiane viventi in campo artistico, laddove per noi tifosi una 312 T2 non vale certo meno di un Edipo re. Già dal pranzo mi è stato chiaro che non sarebbe stata una giornata qualsiasi: imboccato divinamente da Leo su alcuni episodi storici da lui vissuti in prima persona, l’ingegner Forghieri ha deliziato i commensali ripercorrendo alcune tra le più importanti pagine della storia della Ferrari, spaziando dal ritiro di Lauda al Fuji fino al secondo posto di Gilles a Digione. Tra una sigaretta e l’altra sono passate le ore pomeridiane, nelle quali il Maestro si è dovuto persino sorbire la mia richiesta di consulenza per una tesi universitaria sul nostro Michelone. Alle 18.30 la ciurma guidata dall’autore del libro si è finalmente avviata verso il Circolo Canottieri Aniene, tra i più antichi e prestigiosi d’Italia, dove siamo stati calorosamente accolti dal presidente onorario Malagò, che ha fatto gli onori di casa. Prima ancora che iniziasse l’evento, l’importanza dello stesso mi è apparsa imponente: l’arrivo di uomini ben noti alle cronache sportive quali Luca Cordero di Montezemolo e Dino Zoff ha subito riscaldato l’ambiente, con Leo che tra una dedica di un libro ed un’altra ha subito approfittato per snocciolare aneddoti ed esercitare il suo pungente umorismo con gli ospiti. Posso soltanto immaginare la soddisfazione del Nume davanti al calore mostrato dai presenti, i quali hanno reso tributo al fondatore del Clog, suggellandone un momento della carriera che difficilmente dimenticherà. L’evento di presentazione, moderato dall’ottimo Jacopo Volpi, è risultato essere una piacevolissima chiacchierata tra Turrini, Forghieri, Malagò e Montezemolo, i quali ripercorrendo i capitoli del libro hanno rievocato la figura di Enzo Ferrari, sottolineandone i successi e la genialità. Senza spoilerarvi troppo sui contenuti dell’opera, che vi invito ovviamente a recuperare e divorare, segnalo che tutti i relatori hanno sottolineato la parte sulla “visione” di Ferrari: pensare che un uomo sui 50 anni, sopravvissuto alle due guerre mondiali, possa aver anche soltanto immaginato di trasformare l’autovettura da mezzo di trasporto a bene di lusso, rende l’idea dell’unicità del personaggio in questione. Ho trovato poi particolarmente toccanti due interventi occorsi alla fine del dibattito. Uno è venuto dall’autore, che citando alcuni passi dell’autobiografia di Enzo Ferrari ci ha ricordato come quella che poteva sembrare una vita felice in realtà non lo è stata affatto, e di come non sia mai stato possibile per lui rimarginare del tutto alcune ferite, come quella per la tragica morte del figlio Dino. L’altro è arrivato dall’avvocato Montezemolo, che ha raccontato della telefonata avuta con il Drake dopo lo storico risultato di Monza 1975, nella quale persino un uomo d’altri tempi come Ferrari si è lasciato trasportare dall’emozione. Dopo tanta intensità, il nostro Leo ha concluso il tutto rivolgendosi proprio all’ex presidente con un tocco di goliardia, che ha strappato più di qualche sorriso ed è diventato il tormentone della serata: in continuità con la tradizione e con la celebrazione di tempi gloriosi, dopo la Ferrari Enzo ha proposto infatti l’arrivo su strada della Ferrari Luca, per non dimenticare le tante gioie che ci ha regalato Schumacher sotto la sua gestione. Ma Montezemolo ha confessato di non voler mai parlare in pubblico di Ferrari, ‘per non riaprire una ferita e prendendo atto di una dolorosa ingratitudine, ho fatto eccezione stavolta solo per Leo e per Forghieri’.

La cena che è seguita mi ha visto onorato testimone di un fantastico scambio a 3 tra l’ingegner Forghieri, Leo Turrini e Dino Zoff, con il campione del mondo ’82 che oltre a dispensare pillole calcistiche si è confermato grande esperto di quattro ruote e tifosissimo di Seb Vettel. La conclusione della giornata ha visto infine il rientro in albergo, con la consapevolezza di aver passato una splendida serata dove si è reso onore alla storia della Formula 1 ma soprattutto a quella di un grande italiano. Ringrazio nuovamente Leo per l’invito, con il quale mi ha reso testimone di momenti indimenticabili, e l’ingegner Forghieri per avermi concesso delle amabili conversazioni che hanno realizzato il sogno di un appassionato.