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Kimi, the Last jedi of Spa, resta in FerrariLeo Turrini - 22 agosto 2017

Kimi resta per un altro anno in Ferrari.

Lo sapevo e sono molto contento e del resto essendo questa la settimana delle Ardenne la ciliegia plana sulla torta. The Last Jedi of Spa stays with us.

Lascio il resto del testo postato in precedenza, cambiando naturalmente il titolo.

Durante questa lunga pausa ho ragionato anche io sulle nove tappe che mancano alla conclusione di quella che potrà rivelarsi alla fine, per un ferrarista, una Via Crucis, una Odissea o…una Marcia trionfale dell’Aida Rossa.

Scopro l’acqua calda scrivendo che almeno sei tracciati su nove sono favorevoli alla Mercedes, per quanto abbiamo avuto modo di vedere finora in pista.

Poi ho parlato con amici miei che lavorano all’interno del reparto corse.

Riassumo alla buona le loro riflessioni.

  1. Sono molto prudenti ma non pessimisti.
  2. La Ferrari ha un piano di sviluppo ‘spalmato’ sull’arco dell’intera stagione. A Spa e a Monza ci saranno adattamenti consistenti.
  3. Il senso è questo: a Maranello sono convinti di portare cose nuove destinate a funzionare però al tempo stesso sono consapevoli che l’Avversario mica è rimasto fermo!
  4. E’ tutto molto banale, lo so. Del resto ormai da giorni e giorni mi imbatto in comuni mortali che, credendomi un oracolo, mi si parano davanti e mi dicono: allora, ce la facciamo?
  5. E io rispondo sempre come rispondo qui: non ci sono segreti, non ci sono esoteriche, misteriose informazioni da disvelare. Mi dispiace per chi, anche qui!, talvolta mi scambia per un depositario di arcani segreti. La partita è apertissima, la verità in tasca non ce l’ha nessuno, l’unico dato certo è che Vettel riparte con 14 punti di vantaggio.
  6. Ecco, quei quattordici punti. L’ipotesi minima di Maranello, per le Ardenne e per Monza, è dire…33: un secondo e un terzo posto per Seb. Concedendo che Hamilton faccia doppietta, si arriverebbe a Singapore con il Nero avanti di tre lunghezze. Solo tre, a ridosso di una notte a Marina Bay dove la Ferrari potrebbe candidarsi alla doppietta.
  7. So bene che di punti pro Seb ne vorremmo cinquanta in due gare, ma qui bisogna sovrapporre l’ottimismo della volontà al pessimismo della ragione.
  8. In un campionato così tirato, entrano in ballo quelli che Raikkonen, facendo eco al Mourinho interista a proposito di Champions, in una intervista recente ha definito ‘i dettagli che fanno la differenza’. Sarà cioè necessario non sbagliare nulla, nella gestione, nelle strategie, nella psicologia. Tanto, tanto anche a livello appunto umorale: a certi livelli la Formula Uno ridiventa tremendamente ‘umana’. Io ho molta fiducia in Vettel, è abituato a certe battaglie. So che lo conforta molto sapere di poter contare sull’appoggio totale di Kimi.
  9. Quanto a Bottas ed Hamilton, questa è una variabile indipendente ancora da verificare. Per inciso, debbo aver già segnalato qui il mio timore: a Budapest le cose in casa Mercedes sono andate in un certo modo perchè gli Argentati sono sicuri di vincerlo a mani basse, questo campionato. Per la storia dei circuiti che mancano illustrata all’inizio.
  10. Bene, credo di avervi annoiato abbastanza. Ci si rimette in viaggio. Sarà una Via Crucis? Sarà una Odissea? Sarà una Marcia trionfale dell’Aida Rossa? Lo scopriremo solo correndo.