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Montezemolo 70Leo Turrini - 30 agosto 2017

Il 31 agosto Luca Cordero di Montezemolo taglia il traguardo dei 70 anni.

Purtroppo il compleanno coincide con la scomparsa della madre dell’avvocato, la deliziosa signora Clotilde, che ho avuto modo di apprezzare nelle sue doti di sobrietà.

Notoriamente io qua sotto non censuro nessuno. Nemmeno chi parla male di mie felici connessioni professionali. E’ il pluralismo, anche se un po’ di garbo in casa mia non guasterebbe.

Mi danno fastidio la maleducazione, la mancanza di buon gusto, eccetera.

Per ora, faticosamente, resisto.

Ma dicevo di Montezemolo.

Mi dispiace che ci sia chi ne sminuisce il grande, straordinario contributo alla storia della Ferrari.

Quando Luca venne nominato presidente, alla fine del 1991, l’azienda di Maranello era sull’orlo di una crisi senza ritorno.

In F1 non toccava palla da oltre dieci anni.

La fabbrica attraversava un periodo di grave difficoltà, tanto che nel 1992, per la prima volta dopo quasi un ventennio, la Ferrari fu costretta a ricorrere alla cassa integrazione.

Nel 2014, quando Montezemolo è stato congedato dagli azionisti, la Ferrari era un sogno (di nuovo) realizzato.

Oggi in Borsa vale più dell’intera Fiat Chrysler, cui ha fatto da bancomat per molti, molti anni.

La gamma del prodotto è stata riportata a livelli di eccellenza assoluta.

E in pista sono stati vinti sei mondiali piloti e otto costruttori, perdendo all’ultimo gara il titolo drivers nel 1997, nel 1998, nel 1999, nel 2006, nel 2008, nel 2010 e nel 2012.

Alle simpatie umane non si comanda e dunque ognuno è libero di pensarla come meglio crede. Di sicuro lui è rimasto ferrarista dentro, nonostante l’epilogo ingeneroso. Lo conosco. Domenica a Monza farà il tifo per una doppietta di Vettel e Raikkonen. Magari rosicando un po’, ma al cuore non si comanda.

Ma negare che Montezemolo presidente abbia svolto un ruolo eccezionale significa negare l’evidenza. Nemmeno Marchionne, che pure per noti motivi non ama Lcdm, si è mai permesso di discuterne i meriti.

Altra cosa, s’intende, è dire che ci siano stati errori, soprattutto nella fase finale di un periodo durato un quarto di secolo o quasi. L’ho scritto spesso: l’ok alla abolizione dei test, il sì alla svolta irbida, gli eventi nebulosi del 2009…

Ma tra cento anni, gli storici del ramo spiegheranno che Montezemolo salvò e rilanciò alla grandissima il mito del Cavallino.

Ovviamente lui sarà ancora vivo.

Auguri al mio amico Luca. E un pensiero a mamma Clotilde.