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La lunga notte della FerrariLeo Turrini - 15 settembre 2017

Mettiamola così.

Troppo brutta per essere vera.
Se la Ferrari fosse quella del venerdì di Marina Bay, eh, avrebbe ragione il commissario Montalbano.
Ti saluto e sono.
Ma io non ci credo.
Sicuramente la macchina di Vettel e Raikkonen non aveva il giusto equilibrio. E mi preoccupa il fatto che, nel giorno delle prove libere, il caldo pesante abbia dato noia alla Rossa, nella relazione con gomma.
A primavera accadeva esattamente il contrario, accidenti.
Dopo di che, wait And see. Alla bandiera a scacchi manca ancora più di un giorno.
Nell’immediato, la Red Bull sta suscitando una impressione clamorosa.
Io ero incredulo a Monza, figuriamoci adesso.
Ma debbo pur metterla in preventivo, una doppietta Bibitara. Anche se lo voglio poi vedere, nel caso, l’irascibile Verstappen che copre le spalle a Ricciardo.
Discorsi prematuri, comunque. Così come è troppo presto per scommettere sulla McLaren Renault del 2018.
Il resto è attesa. Anche tormentosa e tormentata, lo ammetto.
Ps. Bravo Rosberg manager di Kubica. A me piacerebbe tornassero entrambi…
Ps2. A quanti fossero in preda alla depressione Rossa suggerisco l’ascolto di Sultans of Swing dei miei idoli Dire Straits. Se il grandissimo Mark Knopfler riesce a fare quell’assolo di chitarra (e glielo anche visto fare identico dal vivo, well, impossible is nothing…)