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Valentino e quella volta di SchumiLeo Turrini - 21 settembre 2017

Si fa un gran parlare, come è ovvio data la notorietà del personaggio, del ritorno in pista di Valentino, in quel di Aragon.

Banalmente, io penso sia un suo diritto provarci, una volta ottenuto l’okay dei medici.

Vedremo come andrà, nel frattempo auguri.

La vicenda mi ha fatto tornare alla memoria un episodio datato 1996.

Era la prima stagione di Michael Schumacher in Rosso.

Estate piena.

La Formula Uno doveva affrontare la tappa tedesca del mondiale.

Pochi giorni mancavano all’evento quando Schumi, giocando a pallone su un campetto svizzero, si scassò due costole.

La notizia venne tenuta segreta, perchè Michael era popolare come il Rossi di oggi (anzi, di più, secondo me) e se l’indiscrezione fosse trapelata si sarebbe scatenato un ambaradan da paura.

I medici dissero che Schumi poteva provare a gareggiare, pur non potendo garantire che sulla prestazione non ci sarebbero state conseguenze negative.

Lui andò, mascherò il dolore, fece terzo in qualifica e quarto in gara.

Tornato a casa, l’allora presidente Montezemolo provò a dirgli: secondo me dovresti rinunciare a certi hobby vagamente rischiosi.

Michael rispose: o così o così, nel senso che se non mi lasciate essere come sono io la vostra macchina non la guido.

Non se ne parlò più e fu una fortuna, perchè non si toglie ad Harry Potter la bacchetta magica e questo vale anche per Rossi.

Ps. “Non mi è piaciuta la partenza, goffa e imprecisa”. Me lo ha detto Mattia Binotto al Montana, solo che non stavamo parlando di Singapore, bensì della nostra moscia Inter in quel di Bologna…