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Hamilton, Vettel e i piloti di una voltaLeo Turrini - 26 settembre 2017

Dice Hamilton che è stato fantastico scoprire che Vettel ha le sue debolezze.
Io se fossi in Seb risponderei che in compenso le debolezze di Lewis a lui erano note da un pezzo.
Ma non è questo il punto.
Voglio dire questo.
Senza evocare le vette del terrificante duello Senna-Prost, in generale i piloti un tempo erano molto piu franchi e “diretti” nelle relazioni reciproche.
Piquet padre diceva cose terribili sul conto di Mansell, che aspramente ricambiava. Alboreto ebbe parole di fuoco per Ayrton. Patrese venne addirittura messo al bando ingiustamente dai suoi colleghi dopo la tragedia di Monza78.
Qualcosa è cambiato attraverso i decenni, in nome del politically correct. Contagiando ovviamente anche me, visto che me la sono presa con Verstappen per le dichiarazioni di Singapore o con Ocon per quello che disse di Perez (“ha cercato due volte di uccidermi”) dopo Spa.
Non ho cambiato idea sugli episodi citati, ci mancherebbe. Però, per dire, vorrei conoscere il vero stato d’animo dello sventurato Kvyat ora che l’Impero Bibitaro lo ha colpito ancora, scaricandolo anche dalla Toro Rosso.
Tra le tante cose che la Formula Uno dovrebbe ritrovare, mi si passi la botta di nostalgia, c’è anche la libertà di parola per chi guida.
Ps. Comunque il Nero che fa il giochetto della guerra psicologica a me fa ridere…