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UE Economia Circolare: l’Italia in pole position, ora maggiore sostegno alla innovazione

L’Italia in pole position nella economia circolare, ora maggiore sostegno alla innovazione : massimo 10% di rifiuti urbani in discarica e alti obiettivi di riciclo; maggiore coinvolgimento dei produttori, nuovi target per gli imballaggi, riduzione degli sprechi alimentari. Le quattro direttive contenute nel pacchetto UE sulla economia circolare sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale europea e dovranno essere recepite entro il 5 luglio 2020  dagli Stati membri. Riguardano veicoli fuori uso, pile elettriche e accumulatori, rifiuti elettrici ed elettronici; discariche; rifiuti; imballaggi.

Riprogettazione dei manufatti industriali, eco design, nuovi prodotti e servizi finalizzati al risparmio di materie prime e all’efficienza nell’uso delle risorse, assieme a un ulteriore salto di qualità nel riciclo dei rifiuti, sono i più importanti risultati che ci si attende dal definitivo via libera alle norme sull’economia circolare. Per incentivare questo vero e proprio percorso di riconversione dell’economia italiana, nasce il primo Premio Nazionale Startup Economia Circolare, un concorso lanciato dal Circular Economy Network, creato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da un gruppo di 13 aziende e associazioni di imprese per promuovere lo sviluppo dell’economia circolare in Italia. “Il nostro Paese già si colloca in una posizione di eccellenza in questa vera e propria rivoluzione economica e produttiva. Il nuovo pacchetto di direttive europee potrebbe permettere all’Italia di raggiungere un indice di circolarità superiore al 30% al 2030“, afferma Edo Ronchi, presidente del Network. “Ma per imprimere un’ulteriore spinta alla circular economy nazionale occorre una buona dose di innovazione e freschezza: il Premio Startup nasce per questo, e segnalerà una decina di aziende in via di affermazione nel panorama italiano”. L’Italia è già oggi al secondo posto in Europa nell’uso di materia proveniente da scarti: quasi 1 chilo di materia prima ogni 5 chili di materiali consumati viene dal riciclo. Secondo l’indice di circolarità calcolato dalla Commissione Europea, il nostro Paese è a una percentuale del 18,5% contro il 26,7% del primo assoluto, l’Olanda, e si colloca ben al di sopra della media europea dell’11,4%. “Per il sistema produttivo italiano l’economia circolare è un’occasione da non perdere – continua Ronchi – ma proprio perché partiamo da un alto livello di circolarità, il nostro sforzo per rimanere ai primi posti in Europa dovrà essere maggiore e vedere l’apporto dei più giovani”. Nel nuovo pacchetto che è appena diventato legge europea, l’obiettivo minimo di riciclo per i rifiuti urbani è stabilito al 55% in peso entro il 2025, al 60 al 2030 e al 65 entro il 2035. Mentre per gli imballaggi il target è ancora più ambizioso: la quota minima di riciclo è fissata nel 65% in peso nel 2025 e al 70 al 2030. In altre parole, dovrà essere molto alto l’impegno nelle innovazioni di prodotto e di processo che vanno verso un ampliamento della ‘seconda vita’ degli scarti. Un’occasione, sottolinea il Circular Economy Network, che potrebbe facilitare proprio la nascita di nuova occupazione: secondo le stime dell’Enea, una forte spinta verso l’economia circolare può creare in Italia fino a 540 mila posti di lavoro entro il 2030. Il primo Premio Nazionale Startup Economia Circolare verrà assegnato il 3 ottobre prossimo a Roma in un evento pubblico. Tutte le candidature dovranno pervenire entro il 14 settembre 2018: a partire da quella data una giuria selezionerà dieci startup ritenute più innovative nella circular economy. Tra queste finaliste, tre verranno premiate in una iniziativa a cui saranno presenti le aziende e le organizzazioni promotrici, gli aderenti al Network e il mondo delle istituzioni. I vincitori entreranno a far parte del Circular Economy Network,  quale importante sede di collaborazione, di confronto e di crescita. Si tratta infatti della prima rete per il sostegno e la ricerca nel campo dell’efficienza nell’uso delle risorse, del redesign delle merci, del riuso e riutilizzo della materia, che si pone come centro strategico nazionale della circular economy. Obiettivo: promuovere la transizione ad una economia circolare elaborando strategie e policy da proporre ai decisori politici, producendo studi e ricerche, analizzando le performance nazionali, diffondendo le buone pratiche, valorizzando le imprese più innovative. Il regolamento e tutte le informazioni necessarie per partecipare al premio sono sul sito www.circulareconomynetwork.it .   fonte Ufficio stampa Silverback Greening the Communication.

 

 

 

 

 

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