I vantaggi della flat tax, la tassa piatta inventata in Usa ma applicata in Russia
Spett/le dott. De Carlo
ho letto ed apprezzato moltissimo il suo articolo “A lezione da Putin”.
Pur non essendo un economista bensì un semplice architetto sessantenne condivido da anni quanto esposto.
Purtroppo il mio peso nel cambiamento della tendenza al rialzo della pressione fiscale è pressoché nullo, come del resto lo è per la maggior parte degli italiani.
I politici ci illudono che alle elezioni è possibile cambiare ma purtroppo parafrasando quanto ha scritto nel suo commento Andrea Cangini : “Ogni paese ha i politici che si merita”.
Penso inoltre che all’attuale soffocante pressione fiscale non corrisponda una adeguata qualità nei servizi.
Comunque non dobbiamo rassegnarci ma attraverso la forza dell’informazione e divulgazione del pensiero umano,
non solo con il giornale ma anche utilizzando le moderne tecnologie spero che riusciremo a rivoluzionare questo stantio paese che a parole tanto amiamo.
Speriamo presto.
Cordiali Saluti
Doriano Arch. Dori
Vicolo Libri n. 1
50063 Figline Valdarno (Fi)
*** *** ***
Gentile architetto, non avrei mai immaginato di dover un giorno indicare la Russia come esempio di efficienza fiscale. Miracoli del postcomunismo. Ma c’è una certa logica. La Russia uscita da 75 anni di regime totalitario e dunque bisognosa di darsi strutture interamente nuove offriva ai riformatori un ideale terreno sperimentale.
Tuttavia Putin ha avuto molto coraggio. Fissare la flat tax al 13 per cento poteva apparire irresponsabile. Sarebbe stata sufficiente a coprire il fabbisogno dell’apparto pubblico? La risposta è stata sì. L’evasione è diminuita di molto e le entrate fiscali sono aumentate di molto. Non perché i russi abbiano scoperto la gioia di trasferire al fisco parte dei loro guadagni, ma perché per un 13 per cento in meno non vale la pena rischiare pesanti multe.
Un illustre economista mi ha scritto affermando che una rivoluzione fiscale del genere necessita decenni. Non sono d’accordo. Necessita solo determinazione e – appunto – coraggio. Si può discutere sul livello dell’aliquota fissa e sui redditi da esentare. Non si può discutere invece sui vantaggi. Che sono: meno burocrazia come conseguenza dei minori controlli, minore evasione e dunque più denaro nelle tasche dei consumatori. Più consumi, più produzione e più lavoro. Più ricchezza prodotta e perciò a conclusione del circolo virtuoso più fondi nelle casse dello Stato.
Troppo bello per essere vero? Beh, la Russia dimostra che è troppo vero per non essere bello. I nostri governanti lo capiranno?