Pro patre et matre. Cristina Campo
VEDI I VIDEO “La Tigre Assenza” , “E’ rimasta laggiù, calda, la vita” , “Amore, oggi il tuo nome” , “Moriremo lontani”
Firenze, 10 gennaio 2016 – Ricordando l’anniversario della morte di Cristina Campo (all’anagrafe bolognese Vittoria Guerrini), poetessa, scrittrice e traduttrice la cui notorietà non è certo a tutt’oggi pari al suo valore (Roma, 10 gennaio 1977).
Questa bellissima poesia, pubblicata per la prima volta su “Conoscenza Religiosa”, n. 3, luglio-settembre 1969, era stata scritta dalla Campo in memoria dei genitori scomparsi tra la fine del 1964 e il giugno del 1965.
E a proposito dei morti l’autrice dichiarava in una delle sue splendide lettere a Leone Traverso, per la precisione quella datata 25 gennaio 1957: “Io non prego mai per i morti, io prego i morti. L’infinita sapienza e clemenza dei loro volti – come si può pensare che abbiano ancora bisogno di noi? –. Ad ogni amico che se ne va io racconto di un amico che resta; a quella infinita cortesia senza rughe ricordo un volto di quaggiù, torturato, oscillante”.
Anche un semplice estratto epistolare, soltanto tematicamente chiamato in causa e per di più in maniera del tutto episodica, testimonia – io credo – del valore artistico e intellettuale di Cristina Campo: della profondità del suo pensiero e della qualità della sua scrittura. Una poetessa senz’altro da leggere, da conoscere e apprezzare.
Marco Marchi
La Tigre Assenza
(pro patre et matre)
Ahi che la Tigre,
la Tigre Assenza,
o amati,
ha tutto divorato
di questo volto rivolto
a voi! La bocca sola
pura
prega ancora
voi: di pregare ancora
perché la Tigre,
la Tigre Assenza,
o amati,
non divori la bocca
e la preghiera…
Cristina Campo
(da La Tigre Assenza, Adelphi 1991)
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