Appoggia, amore, il tuo capo assonnato. Auden
VEDI I VIDEO “Lullaby” , “Lullaby” in lingua inglese , “Blues in memoria”, dal film “Quattro matrimoni e un funerale” di Mike Newell (1994) , “La verità, vi prego, sull’amore”
Firenze, 21 febbraio 2016 – Ricordando che il 21 febbraio 1907 nasceva a York, in Inghilterra, Wystan Hugh Auden.
Lullaby
Appoggia, amore, il tuo capo assonnato
umano sul mio braccio senza fede;
in cenere riducono le febbri
e il tempo la bellezza individuale
dei bambini pensosi, e la tomba
mostra quanto sia effimero il bambino:
ma fino all’alba dentro le mie braccia
che la viva creatura s’abbandoni,
colpevole, mortale, ma per me
quella che sola ha intera ogni bellezza.
L’anima e il corpo limiti non hanno:
agli amanti, quando sono distesi
sul suo incantato e docile declivio
nella loro consueta tenerezza,
grave manda Venere la visione
d’una sovrannaturale armonia,
d’amore o di speranza universali;
mentre un’astratta intuizione sveglia
in mezzo ai ghiacciai e tra le rocce,
dell’eremita l’estasi carnale.
La certezza, la fedeltà trascorrono
al rintoccare delle mezzanotte
come le vibrazioni di campane,
e i pazzi levano secondo l’uso
il loro uggioso grido pedantesco:
il costo fino all’ultimo centesimo,
tutte le carte temute predicono,
sarà pagato, ma da questa notte
non un solo bisbiglio o un pensiero,
non un bacio, uno sguardo sia perduto.
Beltà, visione e mezzanotte muoiono:
possano i venti dell’alba che soffiano
soavi intorno al tuo capo sognante
mostrare un tale giorno di dolcezza
che l’occhio e il cuore scosso benedicano,
trovino sufficiente questo mondo
mortale; aridi meriggi ti vedano
nutrito dai poteri involontari,
notti violente ti lascino illeso
proseguire con ogni amore umano.
(traduzione di Nicola Gardini)
Lullaby
Lay your sleeping head, my love,
Human on my faithless arm;
Time and fevers burn away
Individual beauty from
Thoughtful children, and the grave
Proves the child ephemeral:
But in my arms till break of day
Let the living creature lie,
Mortal, guilty, but to me
The entirely beautiful.
Soul and body have no bounds:
To lovers as they lie upon
Her tolerant enchanted slope
In their ordinary swoon,
Grave the vision Venus sends
Of supernatural sympathy,
Universal love and hope;
While an abstract insight wakes
Among the glaciers and the rocks
The hermit’s carnal ecstasy.
Certainty, fidelity
On the stroke of midnight pass
Like vibrations of a bell,
And fashionable madmen raise
Their pedantic boring cry:
Every farthing of the cost,
All the dreadful cards foretell,
Shall be paid, but from this night
Not a whisper, not a thought,
Not a kiss nor look be lost.
Beauty, midnight, vision dies:
Let the winds of dawn that blow
Softly round your dreaming head
Such a day of welcome show
Eye and knocking heart may bless.
Find the mortal world enough;
Noons of dryness see you fed
By the involuntary powers,
Nights of insult let you pass
Watched by every human love.
Wystan Hugh Auden
(1937; da Un altro tempo, Persone e posti, XVIII, Adelphi)
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