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MUSICA / Carmen Consoli, la rockstar

Nozze d'argento con la musica per Carmen Consoli, che ritorna sugli scaffali 25 anni dopo 'Due parole' con 'Volevo fare la rockstar'. Una straordinaria opera circolare: la novità, al primo ascolto, pare proprio questa. La sensazione che arrivati al nono album, un lungo percorso si compia, i puntini si uniscano e il disegno iniziato nel 1996 mostri la sua perfezione.

Questione di stili, il plurale è dovuto, ché la cantantessa in questi anni ne ha frequentati parecchi: dal rock ruvido degli esordi a quello maturo di 'Mediamente isterica', fino alla svolta poetica de 'L'eccezione', la cui scia si è perpetrata poi negli album successivi. Seguendo lo stesso percorso, i testi sono passati nel tempo da un'introspezione graffiante al racconto oggettivo, dal personale al collettivo.

Fin qui, però, è tutto noto. Il tassello che mancava è un disco in cui finalmente le tante artiste e donne racchiuse in Carmen Consoli vengono chiamate in causa tutte insieme. Ma non è un revival, né un riproporsi. 'Volevo fare la rockstar' (Polydor/Universal) piuttosto è un'esaltazione di personalità. Un lavoro finalmente in grado di recuperare i suoni, i temi e i caratteri di un'intera carriera per comporli insieme in forma più organica, come il pittore che, dopo molte collettive, è pronto alla sua prima personale.

La magia di questa nuova forma si sprigiona in brani come 'Imparare dagli alberi a camminare': ballata acustica, linguaggio poetico e una chitarra sul finale in grado di ricordarsi la strada dei riff più vitali. 'L'uomo nero' la segue a ruota, con i migliori marchi di fabbrica, finemente dosati: il tremolo della voce, i cori angelici, la distorsione strisciante della chitarra. L'ultimo capitolo dà il titolo all'album e un senso alla foto di copertina. C'è una Carmen bambina e sognatrice, una mancina costretta all'uso della destra, che immagina persone distratte, addormentate in strada, con tanto di lenzuolo, al posto dei cadaveri della mafia. Ma non è un non vedere, piuttosto un voler credere in un mondo possibile: tornata a casa, eccola usare il tavolo a mo' di palco, perché lei sarà una rockstar.

Un disco intenso, potente, in crescendo, impossibile da non amare. Una sintesi perfetta del percorso fatto fino a qui, prima di cominciare il successivo: le nozze d'argento, si sa, sono solo metà del percorso.