I 40 anni della Caritas
I 40 anni della fondazione della Caritas sono un’occasione di gratitudine e riflessione per e sulle espressioni di un’attività che il cardinale Giuseppe Betori, celebrando venerdì sera, 21 settembre, la liturgia per l’anniversario nella basilica della Santissima Annunziato, ha declinato con quest’immagine: “Si tratta di un insieme di presenze il cui valore va ben oltre i confini della comunità ecclesiale, avendo come destinatario ogni uomo, di qualsiasi fede religiosa o convincimento, raggiunto nella sua condizione di persona e servito come un fratello”. La mensa, la struttura di San Paolino, i centri di ascolto, solo per dire alcuni servizi che portano il nome della Caritas, dicono tanto di questo essere presenti e accanto, per realizzare quei gesti che, osserva Betori, ricercano la pienezza dell’umanità dell’altro. Laddove si è puntato al vantaggio preventivo in corrispondenza di una logica conflittuale che ha dato il peggio di sé, a ogni latitudine, negli anni che abbiamo alle spalle, la Caritas, sull’esempio dell’apostolo Matteo, esattore a servizio dell’impero romano prima della sua conversione e di cui ieri si celebrava la festa, ha testimoniato la possibilità rigenerante di “uscire dal mondo dell’utilità finanziaria, dalla logica del dare e dell’avere e di entrare in un mondo nuovo… tutto orientato dalla logica non del profitto ma del dono”. E’ questa la logica a fondamento di ogni gesto caritativo che voglia essere autentico. Quest’ottica di fede “illumina l’agire della Caritas e dei suoi volontari” e la riflessione che li abbraccia diventa lezione interiore per tutta la città. Occorre purificare “l’intenzione di ogni gesto che nasce dall’istanza caritativa, perché in esso non rimanga alcun residuo di ricerca di vantaggio personale. Un vantaggio non necessariamente economico o materiale, ma anche solo di riconoscimento di sé, di soddisfazione psicologica, di approvazione sociale, di contraccambio emotivo”. Ricercare, dunque, la pienezza dell’umanità dell’altro. Si ritornerà su questo tema nella mattina di sabato prossimo 29 settembre, con un convegno in Palazzo Vecchio.
Michele Brancale