L'ora di Religione

La Comunità ebraica ricorda i senegalesi uccisi a Firenze

La neopresidente Sara Cividalli partecipa alle iniziative per Samb Modou e Diop Mor

La Comunità ebraica di Firenze partecipa alle iniziative promosse in memoria dei due senegalesi uccisi a Firenze il 13 dicembre del 2011. "Tutta la Comunità ebraica di Firenze ed io - spiega la neopresidente Sara Cividalli - ci stringiamo attorno ai ragazzi feriti, ai familiari di Samb Modou e Diop Mor che hanno perso la vita e a tutta la comunità senegalese duramente colpita dal cieco odio razziale". "La nostra esistenza come ebrei - continua Cividalli - ha subito in tempi e luoghi diversi l’odio razzista, è quindi per noi naturale condannare ogni gesto di discriminazione e di repressione razziale nei confronti di coloro che per qualsiasi motivo vengono considerati 'diversi'". L’impegno per combattere ogni forma di odio e di discriminazione "deve essere rinnovato giorno per giorno affinché non si verifichi mai più una tragedia come quella di piazza Dalmazia. Firenze è una città civile e dalle profonde radici democratiche e non può tollerare gesti discriminatori”.

Sara Cividalli, pediatra, nata nel 1952,  è stata nominata presidente con voto unanime e su proposta del presidente uscente Guidobaldo Passigli, durante la prima riunione del Consiglio eletto dagli iscritti. Nella giunta della Comunità il   vicepresidente Davide Sadun, Enrico Fink e, senza diritto di voto, il consigliere con delega al bilancio Roberto Orvieto. Nell'esecutivo sono anche Iacopo Treves, Lea Ariet Jelinek, Franco Benadì e Milca Caro.

Sara Cividalli torna a Firenze dopo un lungo periodo trascorso a Milano. "Tra i momenti che più l'hanno formata - si legge in una nota - gli anni trascorsi sui banchi della scuola ebraica di Roma – dalla materna alla terza media – e l'esperienza di madrichà al Benè Akiva".
“Lavorerò – ha dichiarato – per una Comunità vitale, aperta e orientata al futuro. Un luogo di partecipazione dove confrontarsi ed ascoltare. Uno spazio di coinvolgimento nel quale ognuno possa dare secondo le proprie capacità e possa ricevere risposte alle proprie richieste. Una Comunità sempre più in relazione con la città e con la fertile vita culturale di Firenze” . 

 

 

 

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