L'ora di Religione

“Da me non avrete altro che un sorriso”

Il Card. Betori ai giornalisti: “Noi parliamo solo dentro”. Confermata la “visita ad limina” l’8 aprile dei vescovi toscani al Papa successore di Benedetto XVI

Al momento di smentite non ce ne sono. La “visita ad limina” dei vescovi toscani per incontrare insieme il Papa a Roma, fissata per il prossimo 8 aprile, è confermata e si stanno definendo gli ultimi dettagli. Dunque potrebbero essere i vescovi toscani a compiere la prima “visita ad limina” al  successore di Ratzinger sulla barca di Pietro. Uno di loro, peraltro, entrerà in Conclave. In questi giorni un po' sospesi e un po' interrotti dalla ricerca di notizie a effetto, il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, il cui nome è stato fatto come possibile candidato “outsider” sulla cattedra di Pietro, ha scelto riservatezza e da lui sono state dette pubblicamente ai cronisti solo due frasi: “Noi parliamo solo dentro” e, al termine della seconda congregazione cardinalizia,  “da me non avrete altro che un sorriso.... C'è chi deve parlare, ovvero la sala stampa vaticana”.
Intanto, la Conferenza episcopale toscana ha reso noti ieri i contenuti dell'ultima sessione che si è tenuta nei giorni scorsi a Quercianella. Insieme al ringraziamento a Benedetto XVI, che avevano incontrato l'ultima volta durante la sua visita ad Arezzo, si annuncia che la Settimana sociale dei cattolici della toscana si terrà a Pistoia dal 3 al 5 maggio 2013.
Nel ringraziamento all'oggi Papa emerito Benedetto XVI, Betori e gli altri vescovi hanno evidenziato “punti luminosi che hanno segnato il suo ministero”: la carità come evidenza della verità, l’alleanza tra fede e intelletto, la fedeltà al patrimonio della dottrina che accoglie e riflette il dono della Rivelazione, la tenerezza verso i poveri e i piccoli, la passione dolorosa per una Chiesa “senza ruga e senza macchia”.
I vescovi toscani avevano incontrato insieme Benedetto XVI nell'aprile 2007. Papa Ratzinger scelse i verbi “rinascere” e “rinnovare” nel rivolgersi loro e sottolineò: “Non stancatevi di attingere con coraggio dal Vangelo la luce e la forza per contribuire alla realizzazione di una autentica rinascita morale e sociale della vostra regione”.
Del ’91 e del ’99 le visite ad limina a Giovanni Paolo II. Nel ’91, in particolare, Wojtyla invitò i vescovi a lavorare “per ricostruire il tessuto cristiano delle vostre comunità” sottolineando il carattere unitivo del volontariato, dall’altra a “rilanciare il messaggio universale della bellezza e della bontà di questa terra senza la quale il mondo sarebbe stato diverso e oggi apparirebbe umanamente più povero”. 

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