Forteto e dolore. La posizione della Chiesa
Un gruppo di duecento persone ha chiamato in causa la Chiesa fiorentina scrivendo al cardinale Giuseppe Betori per “per esporre la condizione di estremo disagio e frustrazione, derivanti dall'assoluto silenzio della Chiesa di fronte alla drammatica vicenda del Forteto”. La risposta della diocesi non si è fatta attendere, con una specificazione: "L’appello a testi e parole evangeliche e ad alcune figure del cattolicesimo fiorentino è una strumentalizzazione talmente evidente che da sola si mostra come un inconcepibile abuso”. Ecco integralmente il testo dell'Arcidiocesi:
“È stata diffusa in questi giorni una 'lettera aperta' all’Arcivescovo di Firenze, in cui alcune persone chiedono una sua presa di posizione sulla vicenda del Forteto.
L’ Arcidiocesi, contrariamente a quanto vi si afferma, non è stata mai sollecitata da alcuno a esprimersi o a compiere gesti al riguardo. I sacerdoti della zona, che rappresentano la Chiesa sul territorio, sono stati sempre pronti ad accogliere chiunque ha chiesto di essere ascoltato, trovandovi conforto e sostegno. Un ministero della consolazione che non si affida a dichiarazioni, ma si prende cura del cuore delle persone. Lo stesso è pronto a fare l’Arcivescovo nel suo ministero pastorale, se qualcuno lo chiederà.
La vicenda di cui si tratta non è mai rientrata nell’attenzione pastorale dell’Arcidiocesi, essendosi svolta, come è a tutti noto, su percorsi non ecclesiali. L’appello a testi e parole evangeliche e ad alcune figure del cattolicesimo fiorentino è una strumentalizzazione talmente evidente che da sola si mostra come un inconcepibile abuso. Un intervento dell’autorità ecclesiastica avrebbe l’effetto perverso di dare una patente di credibilità ad affermazioni assurde.
Quanto sta emergendo è al momento oggetto di indagini degli organi giudiziari; ci si affida al percorso della giustizia dello Stato perché ogni atto criminoso venga adeguatamente sanzionato e le vittime vengano risarcite delle sofferenze subite.
In questa triste vicenda all’Arcidiocesi non interessa affidare a parole la propria posizione. Interessa invece che ogni vittima si senta confermata in quello che è naturale e scontato: la Chiesa esprime vicinanza e manifesta condivisione a quanti hanno sofferto e soffrono a causa di abusi e violenze ed è pronta ad offrire ogni conforto che possa essere da loro chiesto e che rientra nella sfera spirituale della missione ecclesiale”.