Non stiamo a guardare. Salviamo Aleppo
Le parole pronunciate a Firenze da Mar Gregorios, il vescovo della città siriana sequestrato da più di un anno. L’appello lanciato da Andrea Riccardi
Nel 1995 Firenze ospitò il meeting internazionale 'Terre e cieli di pace', su iniziativa della Comunità di Sant'Egidio, portando qui quello “spirito di Assisi” che non ha smesso di essere diffuso lungo nuove tappe. Presente a quell'incontro era Mar Gregorios Yohanna Ibrahim, l'arcivescovo di Aleppo da più di un anno sotto sequestro insieme all'arcivescovo greco ortodosso Paul Yazigi. Mar Gregorios, in apertura dei tre giorni di convegno, svolse una riflessione nel Salone dei Cinquecento. Ne proponiamo ampi stralci insieme all'appello lanciato in questi giorni per la città di Aleppo da Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio e all'origine degli incontri come quello svoltosi a Firenze nel '95. Firenze può molto per la pace e rileggere la riflessione di Mar Gregorios spinge a vivere per costruire e non dimenticare, nella speranza che il vescovo venga presto rilasciato e che la città di Aleppo possa essere raggiunta da corridoi umanitari in vista di una protezione attiva dell'Onu.
Le direzioni di una speranza di pace
di Mar Gregorios Yohanna Ibrahim
“Se il successo ha accompagnato questi incontri è perché quelli che si occupano di essi portano nei loro cuori una salda fede e una fiducia associata con la speranza, di cui nessuno dubita: una fedeltà che ha tutti i significati del lavoro serio per continuare tale attività anche se i sacrifici sono grandi e le strade intraprese per raggiungere questo scopo dure e impraticabili in tutti i sensi.
Allora, da Assisi a Firenze, è l'espressione di giorni che si iscrivono nelle pagine della storia del dialogo tra le religioni e incoraggia a moltiplicare gli apporti nel campo del dono e del servizio per il bene dell'uomo e della società... Non avevamo progettato che lo scopo (di questi incontri)...fosse quello di conoscersi e di edificare saldi ponti di amicizia priva di interesse personale; amicizia ricca di amore e di buoni se sentimenti, amicizia che apre una nuova strada di collaborazione tra i rappresentanti delle religioni da una parte e, per il loro tramite, tra i loro popoli e i loro paesi...
Chi di noi noi non si vanta delle sue radici? Chi di noi non è orgoglioso di quello che possiede in civiltà, storia e patrimonio? Ma vivere insieme in un'unione visibile, conservando nello stesso tempo tutto quello che necessario per la nostra vita, è un guadagno che non ha prezzo... La società non si edifica se non nella diversità di queste tradizioni, ma anche a condizione del reciproco rispetto tra i suoi figli.
Come posso, mentre parlo delle dimensioni del dialogo, dimenticare l'idea che il lontano sia vicino? I nostri incontri non sono chiusi in un luogo geografico di questo mondo o in una sola religione, escludendo le altre, o in una confessione che ha i segni del successo; questi incontri sono creati per avvicinare i lontani.
Non è facile svolgere questo difficile compito in un tempo in cui l'uomo si allontano dal suo fratello nelle guerre e nelle dispute.
L'obiettivo (è) di salvaguardare la dignità dei popoli, rafforzare le relazioni tra religioni, confessioni e tradizioni, edificare ponti di amicizia e relazione...
Abbiamo vissuto nella seconda metà di questo secolo capitoli dolorosi di guerre che sono nate qui e là e alcune di questo hanno rischiato di distruggere le civiltà delle zone dove sono scoppiate...
Io vengo da una zona calda che ha vissuto il dolore delle guerre distruttive, che hanno provocato conseguenze negative nei vari campi della vita – intendo con questa zona il Medio Oriente – e posso testimoniare che dopo questi anni... che i responsabili di questi incontri... non si sono mai risparmiati in ogni momento nel dare loro contributi per raggiungere la pace in tutta la zona...
Cinque anni e saremo nel terzo millennio; abbiamo confessato le nostre debolezze, le nostre divisioni e abbiamo pagato un prezzo alto per il nostro disaccordo ma l'occasione è propizia, la speranza è grande affinché il nostro passaggio da una situazione di incoscienza a una di coscienza non ha bisogno che di una decisione presa dagli artefici della storia: tutti sperano o mirano a quel giorno in cui l'umanità tornerà in se stessa, asciugherà le lacrime dei tristi, consolerà gli afflitti e sarà accanto al povero, allo storpio, all'orfano, alla vedova e a quelli che non hanno una casa. La lista di questi uomini è aumentata e il pericolo della morte minaccia l'umanità in vari modi.
La mia speranza è di vedere lo sforzo dell'uomo andare nella direzione di... una pace giusta che si realizzi in tutto il mondo”.
Salviamo Aleppo
di Andrea Riccardi
Faccio un appello per Aleppo. Accade qualcosa di terribile. Ma viene ignorato. Oppure si assiste rassegnati. Sono due anni che si combatte ad Aleppo. Nel luglio 2012 è iniziata la battaglia nella città più popolosa della Siria. Eppure i suoi due milioni di abitanti sono rimasti, preservando la millenaria coabitazione fra musulmani e cristiani. La città è segmentata: la maggior parte dei quartieri in mano lealista, ma anche zone controllate dai ribelli, pur arretrati dall'occupazione dell'estate 2012. A loro volta i ribelli sono incalzati da sudovest dalle forze governative. La gente non può uscire dalla città accerchiata dall'opposizione, tra cui fondamentalisti intransigenti e sanguinari. Per i cristiani, uscire dalla zona governativa significa rischiare la vita.
Lo sanno bene i due vescovi aleppini, Gregorios Ibrahim e Paul Yazigi, da più di un anno sequestrati. Aleppo è la terza città "cristiana" del mondo arabo, dopo Il Cairo e Beirut: c'erano 300 mila cristiani!
Morte da ogni parte.
La popolazione soffre. L'aviazione di Assad colpisce con missili e bidoni esplosivi le zone in mano ai ribelli; questi bombardano gli altri quartieri con mortai e razzi artigianali. Si soffre la fame e la mancanza di medicinali. C'è l'orribile ricatto dell'acqua che i gruppi jihadisti tolgono alla città. È una guerra terribile e la morte viene da ogni parte. Passando per tunnel sotterranei, si fanno esplodere palazzi "nemici". Come sopravvivere? Si deve fermare una strage che dura da due anni. Occorre un intervento internazionale per liberare Aleppo dall'assedio. Ci vuole un soprassalto di responsabilità da parte dei Governi coinvolti: dalla Turchia, schierata con i ribelli, alla Russia, autorevole presso Assad. Salvare Aleppo val più che un'affermazione di parte sul campo! Si debbono predisporre corridoi umanitari e rifornimenti per i civili. E poi si deve trattare a oltranza la fine dei combattimenti. Una forza d'interposizione Onu sarebbe opportuna. Certo richiede tempo per essere realizzata e collaborazione da parte di Damasco. Intanto la gente di Aleppo muore. Bisogna imporre la pace in nome di chi soffre. Una sorta di "Aleppo città aperta".
Si può aderire all'appello anche andando alla pagina web: www.santegidio.org
Hanno aderito finora:
Marco Impagliazzo - Presidente della Comunità di Sant'Egidio
Mario Giro - Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri
Susanna Tamaro - scrittrice
Anna Bravo - scrittrice
Fabrizio Battistelli – Presidente di Archivio Disarmo
Giovanni La Manna – Presidente del Centro Astalli, Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati
Gianni Bottalico – Presidente nazionale delle ACLI
Franco Pasquali – Coordinatore di Retinopera
Giacomo Marramao - filosofo
Giovanni Paolo Ramonda – Responsabile generale della Comunità Giovanni XXIII
Silvia Ronchey – Bizantinista
Antonio Ferrari – Editorialista del “Corriere della Sera”
Roberto Jarach – Milano
Luciano Belli Paci – Milano
Carolina Figini – Milano
Maria Voce – Presidente del Movimento dei Focolari
Marco Tarquinio – Direttore di “Avvenire”
Lucio Brunelli – Direttore testate giornalistiche Tv2000
Roberto Toscano – Ambasciatore
Domenico Quirico – Inviato de “La Stampa”
Alberto Melloni – Fondazione per le scienze religiose di Bologna
Matteo Truffelli – Presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana
Pietro Vittorio Barbieri – Portavoce del Forum del Terzo Settore
Julián Carrón – Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione
Lorenzo Dellai – Presidente del Gruppo Parlamentare "Per l'Italia" alla Camera
Rexhep Meidani – già Presidente dell' Albania
Elisabetta Rosaspina – Giornalista
Gianpiero Dalla Zuanna – Senatore
Gianluigi Gigli – Deputato
Gianpiero D’Alia – Deputato
Luigi Bobba – Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
Milena Santerini – Deputata
Gaetano Piepoli – Deputato
Gregorio Gitti – Deputato
Salvatore Matarrese – Deputato
Lucio Romano – Presidente del Gruppo Parlamentare "Per l'Italia" al Senato
Graziano Delrio - Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
Alessio Tacconi - Deputato
Walter Verini - Deputato
Gea Schirò - Deputata
Pierferdinando Casini - Presidente Commissione Esteri del Senato
Enzo Costa - Presidente nazionale dell'Auser
Mario Marazziti - Presidente Comitato per i Diritti Umani camera dei Deputati
Federico Fauttilli – Deputato
Marianna Madia - Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione
Fucsia Nizzoli - Deputata
Mario Mauro - senatore
Claudio Micheloni - Senatore
Edoardo Patriarca - Deputato
Gero Grassi - Deputato
Paolo Beni - Deputato
Stella Bianchi - Deputata
Franco Bordo - Deputato
Khalid Chaouki - Deputato
Giulio Marcon - Deputato
Giuseppe Pisicchio - Deputato
Francesco Scalia - Senatore
Marco Causi - Deputato
Filippo Fossati - Deputato
Vittorio Fravezzi - Senatore
Rosamaria Di Giorgi - Senatrice
Paolo Corsini - Senatore
Donata Lenzi -Deputata
Francesca La Marca - Deputata
Paolo Naccarato - Senatore
Laura Coccia - Deputata
Carlo Calenda - Viceministro per lo Sviluppo Economico
Marcelle Padovani - giornalista e scrittrice
Alain Lampereur - Brandeis University e Harvard law school
Jacques Debs - regista
Emmanuel Dupuy - presidente dell'Institut Prospective et Securite en Europe (IPSE)
Anne Le Nir - giornalista
Christine Boutin - già Ministro per l’Abitazione del governo francese
Jean-Dominique Durand - assessore comune di Lione
Gérard Testard - Fondaciò
Jean Claude Petit - giornalista
Monique Petit - giornalista
Andrea Iacomini - Portavoce Unicef Italia
Monica Maggioni - Direttrice RAI News 24
Luigi Manconi - Senatore
Bernard Kouchner - già ministro degli Affari Esteri del governo francese
Gilles Kepel - orientalista
Lucia Annunziata - giornalista
Paolo Ruffini - direttore di TV2000
Antonio Sciortino - Direttore di Famiglia Cristiana
Giovanni Grasso - giornalista di Avvenire
Maria Pia Campanile Savatteri – Presidente nazionale del Centro Italiano Femminile
Pasquale Salzano – vicepresidente Eni
Lucio Caracciolo – Direttore di “Limes”
Jean-Louis de la Vaissiere – Giornalista
Andrea Acali – Giornalista
Richard Rossin – Cofondatore di Medecins du Monde
Lia Quartapelle Procopio – Deputata
Pierre Morel – Ambasciatore
Françoise Rivière – già Direttore generale aggiunto dell’Unesco
Richard Heuzé – Giornalista
Serge Michailof – IRIS
Ole Christian Kvarme – Vescovo luterano di Oslo
Andrea Olivero – Viceministro delle politiche agricole alimentari e forestali
Laura Puppato – Deputata
Mario Sberna – Deputato
Theodore E. McCarrick – Cardinale, Arcivescovo emerito di Washington
Katherine Marshall – Berkley Center for Religion, Peace, and World Affairs
Massimo Milone - Responsabile di Rai Vaticano
Giuseppe Marangoni – Presidente nazionale del Centro Turistico Giovanile
François Jay – AFD
Michel Camdessus – già Direttore del Fondo monetario internazionale
Charles Ghislain – Ambasciatore (Belgio)
Simona Bonafé – Parlamentare europea
Ernesto Preziosi – Deputato
Vincenzo Amendola – Deputato
Vanna Iori – Deputata
Angelo Senaldi – Deputato
Marco Di Lello – Deputato
Flavia Piccoli Nardelli – Deputata
Margherita Miotto – Deputata
Laurent Landete – Moderatore della Comunità dell'Emmanuel
Liana Manfio - Assessore alle Politiche Sociali di Treviso
Fabio Porta – Deputato
Gianluca Susta – Senatore
Paul Grossrieder – già Direttore generale del Comitato Internazionale della Croce Rossa
Massimo Milone – Responsabile di RAI Vaticano
Franco Frattini – già Ministro degli Affari Esteri e Commissario europeo
Liana Manfio – Assessore alle Politiche Sociali di Treviso
Umberto Curi – Filosofo
Maria Chiara Carrozza – Deputata
Antonella Incerti – Deputata
Emili Turú Rofes – Superiore generale dei Fratelli Maristi
Giorgio Lainati – Deputato
Luciano Cimmino – Deputato
Domenico Rossi – Sottosegretario alla Difesa
Venera Padua – Senatrice
Alessia Rotta - Deputata
Gianfranco Cattai – Presidente Focsiv
Marina Sereni – Vicepresidente della Camera dei Deputati
Giuseppe Guerini – Presidente di Feersolidarieta-Confcooperative
Jean-Christophe Belliard – Direttore Africa Ministero degli Affari Esteri del governo francese
Mohammad Sammak – Comitato nazionale di dialogo islamo-cristiano, Libano
Sali Berisha – già Presidente dell’Albania
Antonia Arslan – Scrittrice
Desmond Tutu - Premio Nobel per la Pace
Piero Fassino - Sindaco di Torino
Roberto Balzani – Università di Bologna
Salvatore Vassallo – Università di Bologna
Agustí Colomines i Companys – Università di Barcellona
Liliana Cavani – Regista
Josep Antoni Duran i Lleida – Deputato al Parlamento spagnolo
Virgilio Balducchi – Coordinatore dei cappellani delle carceri italiane
Àngels Mataró Pau – Directora General, Associació per a les Nacions Unides, Catalunya
Lluís Pasqual – Regista Teatrale, Barcelona
Aldo Cazzullo – Giornalista
Emil Constantinescu – già Presidente di Romania
Marco Ansaldo – Giornalista
Aiman A. Mazyek- Presidente del comitato centrale dei musulmani tedeschi
Josep Antoni Duran i Lleida – Presidente della Commissione esteri del Parlamento spagnolo
Raimon Obiols – Parlamentare europeo
Ramón Tremosa – Parlamentare europeo
Carles Duarte – Direttore della “Fundació Lluís Carulla”, Barcellona
Jordi Montaña – Rettore della Universidad Central de Cataluña
Eduard Ibáñez – Presidente de “Justicia i Pau”, Barcellona
Tica Font i Gregori – Direttrice di “l’Institut Català Internacional per la pau”
Rafael Argullol – Universidad Pompeu Fabra, Barcellona
Norbert Bilbeny – Universidad de Barcelona
Bonaventura Clotet – Presidente de la Fundación Lucha contra el Sida, Barcellona
Alberto Negri – Giornalista
Maria Gianniti – Giornalista
Francesco Russo – Senatore
Ugo Tramballi – Giornalista
David Bondia – Direttore dell’“Institut de Drets Humans de Catalunya”
Jordi Armadans – Direttore di “Fundació per la Pau”, Barcellona
Jaume Lanaspa – Direttore generale della Fundación “la Caixa”, Barcellona
Sergi Òliva i Bernadó – Presidente de “Vida creixent”, Barcellona
Josep Oriol Pujol Humet – Direttore generale della Fundación Pere Tarres, Barcellona
Gabino Uribarri – Universidad Pontificia de Comillas
Jordi Palou-Loverdos – Direttore di Memorial Democràtic, Generalitat Catalunya
Din Syamsuddin – President of the Muhammadiyah Central Committee, Indonesia
Paolo Branca – Arabista
Bruno Forte – Arcivescovo di Chieti-Vasto
Maulana Syed Muhammad Abdul Khabir Azad – Grand Imam and Khateeb Badshahe Mosque Lahore, Pakistan
Joan Rigol – già Presidente del Parlamento catalano
Daniela Colombo – Presidente di AIDOS
Sotheavy Chan – Segretario di Stato del Dipartimento di giustizia, Cambogia
Joaquim Forn – Vicesindaco di Barcellona
Chiara Scuvera – Deputata
Roberto Rampi – Deputato
Sandra Zampa – Deputata
Edi Rama – Primo Ministro di Albania
Antonio Palmieri – Deputato
Giuseppe Castiglione – Sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali
Alfredo Bazoli – Deputato
Josep Maria Garrell – Rettore della Universitat Ramon Llull, Barcellona
David Sassoli – Vicepresidente del Parlamento europeo
Umberto Eco – Scrittore e semiologo