La “mondanità spirituale”
Papa Francesco nella messa con i cardinali il 14 marzo 2013 disse: “Quando camminiamo senza la croce, quando edifichiamo senza la croce e quando confessiamo un Cristo senza croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani, siamo vesccovi, preti, cardinali, papi, ma non discepoli del Signore”.
La “mondanità spirituale” è una delle espressioni chiave nella predicazione del Papa che, come ha evidenziato Andrea Riccardi nel suo 'La sorpresa di Papa Francesco' (Mondadori), formula questo concetto per il tramite di Henri de Lubac.
De Lubac parlava della tentazione più perfida, “quella che sempre rinasce, insidiosamente, allorché tutte le altre sono vinte, alimentata anzi da queste stesse vittorie, è quella che dom Vonier chiamava 'mondanità spirituale'”.
Proprio la Libreria editrice fiorentina ha rieditato in questi giorni il libro 'Lo spirito e la sposa' che l'abate benedettino Aschair Vonier scrisse nel 1935 quando puntava con la sua riflessione a separare uomini e donne di Chiesa dall'abbraccio letale di ogni nazionalismo e dalle “divinità terrene” dei dittatori del nazionalismo e del collettivismo.
Per Vonier esistevano due mondanità: da una parte l'attrazione per i beni materiali che può impossessarsi degli uomini di Chiesa; dall'altra c'è la mondanità spirituale, che è ancora più grave. Cos'è? “Quell'atteggiamento che, in pratica, si presenta come opposto all'altra mondanità, ma il cui ideale morale, diremo meglio spirituale, sarebbe, invece che la gloria del Signore, il vantaggio dell'uomo. Un atteggiamento radicalmente antropocentrico; ecco la mondanità dello spirito. Essa potrebbe divenire una colpa addirittura irremissibile nel caso, meramente ipotetico, di un uomo dotato di tutte le perfezioni spirituali, ma che non le volesse riferire a Dio”.
La “mondanità spirituale” è la vita che rigetta lo scandalo del dolore e della crocifissione fino ad abbandonare Dio che si presenta come Spirito e come potere crocifisso. Un esempio lampante, per Vonier, di quello che significherebbe quest'abbandono “è dato dal nazionalismo, quando ad esso sia dato di organizzare completamente la Chiesa secondo la sua logica... Proprio i violenti conflitti tra la Chiesa e il razzismo, tra la Chiesa e il nazionalismo, stanno a indicare il punto di demarcazione tra lo spirito umano, tutto preso di sé, e lo Spirito Santo disceso dal cielo, per elevare al cielo tutti quanti gli uomini”.
La "mondanità spirituale" anche quando si presenta con la promessa del bene comune finisce per elevare solo alcuni.