L'ora di Religione

Il tonfo

Ma l'hai sentito che tonfo sul tetto?

Sordo e potente, ma un rumore così,

nel cuore della notte, così fredda

che stavo sotto due grosse coperte.

Il soffitto – credimi – era tutto a posto.

Non c'erano lesioni, incrinature.

Giravamo per casa come matti

presi a capire cos'era successo.

Marzia aprì la finestra – tante volte

fosse accaduto qualcosa in giardino.

Era tutto normale per la strada

            - chi vuoi che ci fosse a quell'ora di notte? -

una macchina ogni tanto, due bici

e c'era un'aereo in lontananza.

Fatto sta che dopo un po' si ritornò

a dormire. Che dovevamo fare?

Ce ne accorgemmo uscendo la mattina

per andare a lavorare. Ci girammo

per istinto, al cancello, verso il tetto

e là da una grondaia si sporgeva

una mano aperta col palmo in alto.

Chiamammo con l'agitazione addosso

la polizia ed i vigili del fuoco

restando bloccati, poi, sul cancello,

a guardare quella mano distesa.

Lo portarono via a tarda serata

quel ragazzo, quel che di lui non sparso

era rimasto sui bordi del tetto,

caduto dal carrello dell'aereo

che in lontananza, nella notte più chiara,

avevamo visto così lontano da noi.

(Il tonfo, l'alto dei cieli)

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