Nel presepe della vita
"Aiutare nel presepe della vita". Un po' di fiorentinità trasfigurata, quella capacità di fare “negozio” che Alessio Falconieri, uno dei sette santi fondatori dei Servi di Maria, appartenente a una ricca famiglia di commercianti guelfi trasformò, abbracciando in profondità il Vangelo, in questua per gli altri. Altri tempi, rievocati da Papa Francesco in Vaticano durante durante l’udienza ai partecipanti al capitolo generale dell’ordine dei Servi di Maria, ricevuti nella mattina di venerdì 25 ottobre. Già allora Francesco ha parlato del presepe, tema su cui è tornato all'inizio dell'Avvento.
Il Papa aveva preparato un discorso, ma poi ha preferito parlare a braccio, con molta familiarità. In quello scritto e consegnato parla del primo sviluppo dei Servi di Maria nella Firenze del secolo XIII, “una città vivace quanto bellicosa”. L'ordine nacque da un gruppo di uomini: i Sette Santi Fondatori, dediti al commercio e al volontariato. Ebbene “i Sette Santi Fondatori hanno saputo vivere il monte e la città. Infatti, da Firenze sono saliti sul monte Senario, dove hanno fatto l’esperienza profonda dell’incontro con Colui che è la Speranza, Gesù Cristo. Successivamente sono ridiscesi dal monte, stabilendo la loro dimora a Cafaggio, immediatamente fuori dalle mura di Firenze, nella periferia della città, per impegnarsi nella vita quotidiana, nella testimonianza e nel servizio alla società e alla Chiesa”.
Ascensione e periferia, dunque, coincidono in questa esperienza che, parlando a braccio, Papa Francesco ha evocato con toni vivi, anche perché ha intrecciato la sua personale storia quando era giovane e aveva poco più di vent'anni: “Scusatemi se rimango seduto – ha detto – perché non leggerò il discorso scritto. Lo consegno a Lei [il Superiore], perché da ieri, quando ho visto che oggi vi avrei incontrato, la memoria è andata all’anno 1957, al Seminario di Villa Devoto (a BuenosAires, ndr).C’erano a quel tempo due di voi che studiavano lì. Non so se qualcuno è qui. Poi li ho persi di vista. Anno‘57: 62 anni fa. Si invecchia nella vita! Sono stati loro a raccontarmi lastoria di Alessio Falconieri e degli altri sei, e io mi sono entusiasmato di questo, come esempio di santità”.Vedere uomini ricchi, “commercianti— anzi, fiorentini (espressione che ha suscitato riso nei partecipanti, ndr) —, che sono stati capaci di fare questa scelta per la Madonna. È la parola 'servo', 'servizio', a servizio della Madonna. Questa strada di servizio, di umiliazione, di cammino umile. E mi sono entusiasmato al punto che, durante tutta la vita, da quel momento, io festeggio con particolare amore il 17febbraio (memoria liturgica dei Santi Sette Fondatori dei Servi di Maria, dr),anche con la Messa. Mi ha colpito quella testimonianza”; testimonianza di “quei grandi commercianti — perché avevano dei soldi questi, non erano sprovveduti — alla fine hanno lasciato tutto per farsi servi, servi della Madonna, perché hanno capito il ruolo della Madonna nella redenzione, ruolo che tante volte le teologie cosiddette 'moderne' dimenticano. Ma la Madonna ci ha portato Gesù! E i vostri Fondatori hanno capito questo, hanno capito e si sono fatti servi. Sono andati a pregare (sul Monte Senario, ndr)”.
I Sette, insomma, hanno cominciato ad aiutare Maria nel presepe della vita, dando uno spessore preciso alla parola “servizio”. Osserva Papa Francesco: “Siete servi. Non dimenticatevi mai questo. Non siete padroni. Servi. 'Guarda che quell’altro…'. Ma tu sei servo di quell’altro. 'Ma quel vescovo…'. Tu sei servo di quel vescovo. 'Ma la Chiesa…'. Tu sei servo della Chiesa. 'E la gente…'. Tu sei servo della gente. Mai spostarsi da quella grazia fondante che è l’essere servo. Servo per scelta”. Questo servire smaschera l'alibi per tirarsi indietro e alimenta il cambiamento del mondo: “Oggi – ha sottolineato Bergoglio - siamo tutti dottori nella mancanza di speranza. Troviamo sempre scappatoie per non avere speranza, quando incominciamo a lamentarci del mondo”.
L'incontro con i Servi di Maria ha presentato anche tratti conviviali. Francesco ha ringraziato per il “bel gesto di portarmi un po’ di spirito per sollevare il cuore!” e si riferiva al vino prodotto nella fattoria dei Serviti in Toscana: “Grazie, grazie tante! E pregate per me che ne ho bisogno, perché anch’io possa essere un po’ servo della Madonna in un tempo in cambiamento, servo di speranza. Grazie!”.