‘Grazia cosmica, umile preghiera’ e il ‘Laudato si” di Papa Francesco sull’ambiente
C'è molta attesa per la seconda enciclica di Papa Francesco, dal titolo “'Laudato si'” che porta, fin dal titolo, il sigillo della sensibilità del santo di Assisi. Siamo di fronte a una riflessione compiutamente di Bergoglio, così come nell'esortazione apostolica 'Evangelii Gaudium'. La prima e precedente enciclica, 'Lumen Fidei', Francesca l'aveva fatta sua, ma gran parte del testo era stato redatto da Benedetto XVI.
Il Papa è stato pesantemente attaccato per aver messo in discussione, in alcune parti dell' 'Evangelii Gaudium', il modello economico prevalente che produce guerre e scarti, come quegli immigrati in fuga ai quali Francesco pensava, nel suo appello per la Giornata dei rifugiati, invitando “a chiedere perdono per le persone e le istituzioni che chiudono le porte a questa gente che cerca vita, una famiglia”. Bergoglio tocca ora in modo solenne un altro tema decisivo e condiviso, significativamente, dal Patriarcato ecumenico di Costantinopoli.
Le strane oscillazioni della temperatura, infatti, gli uragani, i terremoti, le tempeste, l'inquinamento dei fiumi e dei mari, per il patriarca di Costantinopoli Bartolomeos sono il risultato di azioni umane, “siano esse portate avanti alla luce del sole o compiute in segreto”. Il patriarca ne parlava in 'Grazia cosmica umile preghiera', che la Lef – Libreria editrice fiorentina, pubblicò nel 2007 su iniziativa di Giannozzo Pucci e che raccoglie gli interventi di Bartolomeos su un tema profondamente unitivo: l'ambiente. Il patriarca aveva rilanciato alcuni anni fa la proposta del suo predecessore, Dimitrios, di cominciare l’anno liturgico, a settembre, celebrando la giornata per la salvaguardia del creato. Nel solco di questa ricerca è scaturita la decisione nella chiesa cattolica, nel 2005, di accogliere quest’idea e di dedicarle il primo settembre così come nella chiesa ortodossa. Bartolomeos ha dedicato una parte del suo ministero a questo tema spendendosi non solo in interventi pubblici, quanto in iniziative e viaggi che hanno richiamato l’attenzione sulle emergenze ambientali. “La causa ultima di questo comportamento distruttivo – osserva il patriarca - è l'egocentrismo dell'uomo, espressione della sua ostinata alienazione da Dio e del suo tentativo di farsi dio egli stesso”. Fa effetto rileggere le parole del predecessore di Bartolomeos, Dimitrios, che nel 1989 parlava delle prime manifestazioni dell'effetto serra, quando gli tsunami erano lontani dall'immaginario collettivo.
Alla presentazione ufficiale della nuova enciclica di Papa Francesco non potrà intervenire Bartolomeos, che era stato invitato, ma in rappresentanza del Patriarcato Ecumenico e della Chiesa ortodossa ci sarà il metropolita di Pergamo Giovanni (Zizioulas), che firmò l'introduzione di 'Grazia cosmica, umile preghiera'. Dunque un segno di grande attenzione e condivisione. “La Chiesa – scriveva Giovanni - dovrà rivedere in modo radicale il concetto di peccato, tradizionalmente circoscritto all'ambito sociale e e antropologico, e dovrà inziare a parlare del peccato contro la natura come di una questione della massima importanza dal punto di vista religioso. La Chiesa dovrà inoltre inserirer l'educazione ambientale nella sua predicazione, nel catechismo e nelle altre forme d'istruzione religiosa, dal livello più elementare a quello più alto. Oggi la Chiesa non può essere fedele alla sua missione se non si preoccupa seriamente di rimediare i danni che gli esseri umani hanno inflitto per avidità ed egoismo alla creazione di Dio”.