Liberare gli schiavi
Per il Talmud “Colui che salva una vita, salva il mondo". Attingiamo a questo testo dell'Ebraismo anche le seguenti citazioni: “La pace è per il mondo quello che il lievito è per la pasta” e “non condannare nessuno e non ritenere nulla impossibile”. Ci vengono in aiuto nella quotidianità per vincere l'inerzia e guardarci intorno con un cuore di carne, liberato dalla patina di tante piccole cose che ne ottundono la sensibilità. 'Avvenire' ha dato notizia di Steve Maman, un uomo d’affari, 42enne, che vive in Canada, e che di fronte all'orrore di tante anonime persone vendute e schiavizzate ha deciso di aiutare la “liberazione di cristiani e yazidi figli dell’Iraq”. Ci mette del proprio e al tempo stesso raccoglie soldi attraverso il sito gofundme.com dandosi l'obiettivo di 2 milioni di dollari. Con quanto ha raccolto finora è riuscito a far liberare 128 donne, alcune delle quali ragazzine. “Quello che ha motivato me è molto semplice – ha detto Maman alla stampa canadese – essere parte di un popolo sopravvissuto alla Shoah che ha aspettato per sei anni che qualcuno venisse ad aiutarci”. Qual è il “valore di mercato” di una vita umana con il volto di donna? Dai mille ai 3 mila dollari – dice l'Onu – e sono incluse le spese per il mediatore. Una volta liberate, le donne vengono portate in un campo profughi in Kurdistan per un periodo di cura e riadattamento prima di poter tornare dai loro cari (nella speranza che siano sopravvissuti o siano rintracciabili e raggiungibili). Di fronte a Maman, qualcuno ha storto il naso, con le tipiche domande che motivano l'inerzia e il disimpegno. Il succo della critica è: “Non è che così si aiutano gli schiavisti che così schiavizzeranno altri?”. Maman risponde pensando alle donne che sono braccate, violentate e vendute o dall'Is o dai civili che approfittano della situazione: “Non c’è altro modo di salvarle e non possiamo stare a guardare. Del resto lo stesso Oskar Schindler comprò dai nazisti la vita di 1.200 ebrei”. La vicenda interroga anche in ordine a un altro aspetto messo in evidenza da Michele Serra nella sua 'Amaca': si induce all'angoscia quando le Borse “perdono”, ma si mantiene un rigoroso silenzio quando le stesse guadagnano all'insegna del più e non del meno. Il dato, su scala globale, è che si buttano via tanti soldi nell'oscillazione tra l'arricchimento minoritario e l'impoverimento maggioritario. Azzardiamo: con briciole di cifre che tra una transazione e un'altra raggiungono il mondo iperuranio si potrebbero salvare tutte le persone in schiavitù.