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di CiBo

Quelle pizze d’artista nella tana del Bio

di BENEDETTA CUCCI

 

NON AVETE ancora assaggiato la pizza a otto spicchi? Effettivamente per qualcuno Berberè a Castelmaggiore è sempre stato un po’ fuori mano, soprattutto per una pausa pranzo se si lavora in centro. Ma c’è anche chi invece lavora fino a tardi e nemmeno a cena è mai riuscito ad andarci. Bene, da qualche giorno la pizzeria/ristorante dello chef Matteo Aloe e del fratello, l’imprenditore principale, Salvatore Aloe, è arrivata in città, fondendosi con il marchio Alce Nero, costituito da oltre mille agricoltori e apicoltori impegnati in Italia e nel mondo, dagli anni Settanta, nella produzione di alimenti sani e naturali, frutto di un’agricoltura che rispetta la terra, l’uomo e l’ambiente, di cui Lucio Cavazzoni è presidente.
E quello che una volta era l’Alce Nero di via Petroni, ora è un locale completamente trasformato con tre piani di tavoli e sedute in cui il pezzo forte, dal punto di vista del design, è la cucina in fondo con vetrata a vista, nel tipico stile di Berberè, seguita dalle decorazioni volanti e illuminanti dello Studio Elica di Pastore e Bovina e da due wall painting delle artiste TO/LET, con la progettazione generale di Comunicattive. E quindi, ritorniamo alla pizza dagli 8 spicchi impastata con lievito madre (molto stagionale quella di zucca al vapore, ricotta, rosmarino e fiordilatte) e miscela di farine quali segale, farro, kamut macinate a pietra (dai 6,50 ai 15 euro, con gusti stagionali). In menu anche primi (dagli 11 ai 14,50 euro), piatti veg, antipasti (baccalà Rafols mantecato a crudo con nocciole tostate e capperi o calamaro gratinato al forno, sui 10 euro), cicchetti (5 euro) e interessante selezione di vini.

ALCE NERO - BERBERÈ
Via Petroni 9
0512759196
aperto tutti i giorni 10/23
esclusa la domenica

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