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Prosit, sua maestà ‘il vino’ traina l’economia

di MARCO NANNETTI

PASSEGGIANDO per il Vinitaly si può toccare con mano cosa sia accaduto negli ultimi anni nel campo enologico. Credo sia uno dei settore che si è maggiormente evoluto a livello commerciale, di ricerca e di mentalità che da agricola è diventata impensabilmente fondamento di un’economia. Il fatto che più mi infastidisce è che si dia un peso quasi insignificante ad una ‘scoperta’, paragonabile ad altre che vengono giustamente tanto celebrate, capace di riqualificare il reparto agricolo a 360° cioè proprio il vino, sì sempre lui, che trascina con un boom economico incredibile tutta la filiera del settore.

SI POSSONO notare bottiglie di vetro con colori e forme originalissime così come le scatole caratterizzate da un packaging bizzarro ed innovativo, bicchieri ed etichette sempre più prodotti di design, tappi di tutti i tipi, senza parlare della comunicazione. Tutto questo è trainato da sua maestà il Vino. Ebbene io credo sia arrivato il momento di pensare al più presto ad un premio per gratificare in qualche modo i produttori di vino, ognuno dei quali è portatore sano del ‘gene’ della creazione di questo settore commerciale diventato il piede su cui poggia un’Italia economicamente zoppa. Questi ragazzi con umiltà e con il frutto del lavoro si sono messi a visitare i mercati più impensabili e in poco tempo sono entrati dalla porta principale. Negli Usa e in Germania siamo i maggiori esportatori, ma ormai il tricolore sventola su tutti i principali mercati. Quello dell’enologia è un settore di prestigio, l’importante è non fare come spesso succede ‘orecchie da mercante’. Prosit.

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