Rosa Rose, le lasagne verdi e la cotoletta ma anche la tartare di salmone

di BENEDETTA CUCCI

PER MOLTI, ma non per tutti. Questa è la storia del primo Rosa Rose, frequentato per vent’anni, fino al 2009, anno della sua chiusura, da una bella fetta di Bologna alla moda e da tanti invitati speciali che arrivavano in città e lì facevano un salto per un drink, due chiacchiere, farsi giusto vedere. Ma, nonostante le frequentazioni col pedigree, c’era un’altra parte della città, quella più alternativa, che qui non ci passava. Ora però, tante cose sono cambiate. Le carte sono state mescolate parecchie volte e con esse anche i giri si sono miscelati, come un perfetto cocktail. Le persone sembrano più aperte, ancora legate a giri precisi, ma in certi casi le certezze si allentano e c’è qualcosa che spinge ad andare oltre, a varcare la soglia dello sconosciuto. E così, nella sua seconda vita, cominciata qualche settimana fa, sempre in via Clavature, al Rosa Rose ci vanno un po’ di più, tutti.

MAGARI non all’ora dell’aperitivo — che, chissà perché, nei locali è sempre il momento dell’identità più vera — ma a pranzo sì. E mangiare in una delle vie più turistiche della città è anche un test interessante che si fa per sé e per i turisti che capiteranno qui, chiedendosi se quello che mangiano sarà buono o una fregatura. La risposta è sì, ne vale la pena. I piatti hanno prezzi interessanti e sono buoni. E la prova del classico spaghetto al pomodoro (qui alla chitarra con salsa fresca e basilico) che il turista meno intenditore di tradizioni prende al volo, piuttosto che un tortellino, passa con autorevolezza per 8 euro. Come quella della tagliatella con seppie fresche, vellutata di piselli e pomodorini confit: un primo delizioso per 10 euro. In menu anche piatti bolognesi come lasagne verdi (10 euro) e cotoletta (13 euro) e tra i secondi tartare di salmone, avocado e finocchio servita con riso basmati (12,50).

ROSA ROSE
via Clavature 18/b
0510282382
Aperto tutti i giorni
dalle 8 all’una di notte