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Il vecchio stile che piace tanto agli americani

di Mauro Bassini

Bologna, 27 novembre 2014 - Franco Rossi è un signore che non ha bisogno di pubblicità. Ci pensò John Grisham, scrittore americano da due milioni e mezzo di copie vendute, a fare conoscere in tutto il mondo l’accogliente ristorantino di via Goito.  Anno 2005, ‘Il broker’, in gran parte ambientato a Bologna. Dopo quasi duecento pagine il protagonista del best seller entra nel locale («dicono che qui si mangia molto bene») citato per nome e cognome e descritto minuziosamente. Uno spot inestimabile, che funziona ancora. Franco Rossi divenne un luogo letterario come Fouquet’s a Parigi, dove Georges Simenon ebbe per anni un tavolo prenotato, o il Quo Vadis di Barcellona, dove Vázquez Montalbán ambientò un’indimenticabile cena del detective Carvalho in compagnia della sua imbarazzante fidanzata prostituta.

In un normale martedì sera troviamo il locale affollato. In tre o quattro tavoli si parla solo inglese. L’arrivo degli antipasti suggerisce di lasciar perdere certi paragoni internazionali: l’insalata ‘mediterranea’ è opaca e senza gioia; il soufflé di carciofi è estenuato da un’eccessiva cottura. Un po’ meglio i tortellini in brodo di cappone e le tagliatelle alla bolognese, annegate in un ragù oleoso. I ‘fili di pollo allo sherry’ si rivelano in realtà tre piccole cotolette, peraltro ben fritte. Spigola alla griglia senza infamia e senza lode.

Il servizio, garbato, è molto assorbito da alcuni stranieri decisi ad azzerare le scorte locali di prosecco e di ottimo tartufo bianco. Forse per ovviare a qualche distrazione, arriva in omaggio una gustosa crostata di zucca che batte tre a zero la modesta zuppa inglese e il discreto tiramisù. Avevamo ricordi migliori di questo storico indirizzo.

Per Franco (e anche per il fratello Lino che sta in cucina) è umano avere qualche momento di stanchezza dopo una vita a cinque stelle, sempre da signorile protagonista, a Cernobbio, a Baden Baden, a Baveno e poi a Bologna. Viene in mente l’ultimo slogan della Giulietta Alfa Romeo: il futuro è di chi ha un grande passato. È un augurio. La freschissima rosa, offerta alle signore al momento dell’arrivederci, conferma che lo stile è quello di un tempo.

bassinimauro@gmail.com

 

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