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di CiBo

Un bicchiere di vino con formaggi e composte, la seconda vita dell’Osteria da Mario

di BENEDETTA CUCCI

Bologna, 6 dicembre 2014 - Otto anni fa, da un giorno all'altro, senza preavviso, chiuse. Un paio di mesi fa, annunciando il ritorno grazie ai lavori di restauro, ha riaperto. E in via San Felice è tornata un’istituzone del bere, ma soprattutto della convivialità, di cui tanti sentivano la mancanza. L’Osteria da Mario è stata gestita per quarant'anni dal mitico oste che le diede il nome e che chiuse perché ormai era tempo. A tirare su la serranda della sua seconda vita è stato Michele Mazzacurati, una giovane vita passata già a lungo nella ristorazione, che con i genitori ha deciso di riproporre l’osteria proprio come era un tempo, mantenendo tutti i ‘souvenir’ esistenziali che da sempre sono attaccati al muro e pure le sagome delle persone che nel tempo hanno scavato il legno delle sedute a muro. Quello che è cambiato e che la rende speciale è invece l’illuminazione suggestiva della parete che ospita le proposte enologiche e che sembra un fondale di teatro. Oltre a bere, seduti sugli sgabelli e appoggiati alle botti o sulle sedie davanti ai tavoli, da Mario si mangia. Il menu è contenuto, soprattutto a base di carne, ma prevede anche un piatto giornaliero per i vegetariani/vegani. Così accanto a uova al tartufo, tomino col prosciutto o alla lasagna bolognese (dagli 8 ai 9 euro), potete saziarvi con la zuppa d’orzo o i formaggi accompagnati da composte.

OSTERIA DA MARIO

via San Felice 137a

Tel. 051-555232

Chiuso il lunedì

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