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Prosit: consumatori sovrani

di MARCO NANNETTI

Bologna, 4 dicembre - Il settembre enogastronomico è diventato una babele dove è difficile districarsi anche per chi da quasi quarant’anni è in questo settore e lo ha visto diventare un importante tassello economico per il nostro Paese. Ma la ‘geniale’ capacità degli italiani di rovinare tutto e non sapere gestire il successo nei vari settori, è riconosciuta e anche questa volta non ci smentiamo. Per salvare gite e vacanze, il mondo del turismo si è buttato sulla gastronomia contadina mostrando però il più delle volte un ambiente agricolo falso con percorsi quasi da parco giochi che stanno stancando, mentre i nostri cugini Francesi hanno saputo valorizzare la campagna con fascino e professionalità.

Per non parlare della quantità di associazioni con il compito di valorizzare cibo e vino che sono ormai divise in tanti partiti e che creano solo confusione: ognuna è convinta di essere portatrice del verbo in assoluto , ma quale seguire? Quella che organizza più manifestazioni o quella con i soci più simpatici? Per non dimenticare le guide di vini e ristoranti che con le loro classifiche tutte diverse l’una dall’altra non aiutano a capirne di più, anzi. Ecco che a conti fatti le valutazioni più vere e attendibili sono quelle del consumatore finale che premia con la sua ‘tasca’ l’uno o l’altro, senza via di scampo e siccome si vive di bottiglie vendute e pasti consumati, questi sono numeri che vorremmo conoscere e che si dovrebbero tenere in considerazione nella compilazione di una guida. Prosit

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