Ristorantino Il Tinello: dopo i balanzoni, un tenero filetto
di MAURO BASSINI
È UN BEL momento quando si entra al Tinello all’ora di pranzo, lasciando alle spalle il caos della sventrata via Rizzoli, le barriere di reti metalliche, il bazar multietnico che prolifera attorno alle Due Torri. La tranquillità della saletta, l’assenza di musica di sottofondo e la sorridente accoglienza invitano al relax. Siamo in un antico covo di bolognesità vera. Lo chef, Sante Nanetti, è un veterano cresciuto al Pappagallo, alle Tre frecce, alla Colombina.
Il menù, senza traduzioni in russo o in inglese, racconta una cucina semplice e calorica, piacevolmente prevedibile per chi è abituato, anche in famiglia, alla buona tradizione nostrana. Tagliatelle al ragù e tortellini in brodo ne sono le espressioni migliori, più convincenti rispetto alle lasagne o alla cotoletta (piatti insidiosi, sui quali le opinioni e le teorie spesso divergono). Piatto-simbolo del ristorante sono i balanzoni, ghiotti ravioloni verdi ripieni di ricotta, mozzarella, parmigiano e anche prosciutto (tanto per non farsi mancare nulla). Meritano una citazione i tagliolini con crudo e zucchine. Tra i secondi, teneri filetti di qualità, scaloppine, umidi e qualche proposta vegetariana. Si pranza chiacchierando, senza dover alzare la voce anche a locale quasi pieno.
I BEI manifesti pubblicitari, uno splendido originale di Augusto Majani sulle ‘trasfusioni endovinose’ di tocai e un paio di vignette autografe di Altan fanno capire che siamo in un covo di collezionisti e vignettisti. Ne sono passati tanti, da Silver a Bonvi, ovvero Lupo Alberto e le Sturmtruppen. Qui il fumetto non è un brodo ristretto, ma la lettura preferita, oggetto di un amore ricambiato: una delle avventure di Martin Mystere (‘il detective dell’impossibile’) è ambientata proprio al Tinello, tra enigmi e piatti di gramigna. Il lieto fine (del pranzo, non del fumetto) è una buona selezione di dolci fatti in casa. Carta dei vini soddisfacente, con ricarichi normali e bottiglie servite come si deve. Ad esempio, i bianchi in ghiaccio: una banalità che altrove fatica a farsi strada.
bassinimauro@gmail.com
Voto: 7
RISTORANTINO
IL TINELLO
Via de’ Giudei 1/
Tel. 051-221569
Chiuso domenica sera
Prezzo: sui 35 euro, vini esclusi
Ultima visita: 26 febbraio