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Vini, la fiera diventa festa

di MARCO NANNETTI

È appena terminato a Verona l’appuntamento enologico più atteso dell’anno, il Vinitaly. Non sono mancate le solite polemiche legate alla tanta partecipazione, c’è chi ha portato come esempio l’organizzazione del Prowein di Dusseldorf che si è svolto dal 15/17 di marzo, fiera sicuramente meno caotica, dedicata solo a visitatori del settore, non ai privati. Io credo invece che la politica giusta sia quella di Verona che considero la festa del vino per eccellenza e quando è festa, lo è per tutti, amatori e professionisti. Un intero padiglione è stato occupato dalla nostra Regione che con un’elegante struttura polivalente è riuscita a esaltare anche i produttori più piccoli con una dignità pari alle grandi aziende. Interessanti le sale di degustazione dei Consorzi che hanno permesso di abbattere i tempi di sosta nei vari stand, qui con una sola fermata era possibile in poco tempo degustare ben 25 vini diversi. La presenza di tanti professionisti internazionali è stata occasione per altre manifestazioni minori e vari eventi in ville, ristoranti e wine bar. L’idea più stramba è stata quella di un produttore che, in aperta contestazione con la fiera, ha organizzato il suo stand all’interno di un appartamento con degustazioni aperte dalle 22 alle 2. Solo noi italiani siamo così pieni di idee e risorse! Peccato, io non sono riuscito ad andare, forse ho perso un’occasione… Prosit

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