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di CiBo

Osteria Vini d’Italia, ottime tagliatelle e tenerissima guancia brasata

QUANDO noi ragazzi del Pontevecchio entrammo per la prima volta ai Vini d’Italia, attorno era tutta campagna. O quasi. E fino a quel momento il vino era, nell’incresciosa esperienza familiare, la tossica albanaccia che i nostri padri compravano da un imprecisato contadino e che imbottigliavano con le loro mani, in una nuvola di moscerini. Anno 1969 circa. L’osteria già esisteva da quando eravamo nati. Su quei tavolacci di legno scuro, identici a quelli di oggi, scoprivamo vini fascinosi e inauditi («ma si dice teròldego o teroldégo?»). L’impagabile divertimento era provarne ogni volta di nuovi, fra un tagliere di salumi e uno di formaggi. Anche noi (ex) ragazzi del Carlino conosciamo da sempre quel locale, così adatto ai nostri orari di tiratardi. Sopportavamo tagliatelle dai colori inquietanti, pur di non vedere l’oste tamburellare nervosamente le dita verso le undici di sera, quando ci eravamo appena seduti.

PECCATO che Irina Steccanella, la giovane e brava cuoca che oggi gestisce i Vini d’Italia, sia arrivata solo cinque anni fa. La sua cucina, molto attenta alla qualità delle materie prime, è piacevole, abile, precisa, modernamente tradizionale. Chef promettente, con una bellissima e intatta voglia di migliorarsi. Buona la cremosa zuppa di fagioli con pasta mista di Gragnano. Ottime le tagliatelle, nobilitate da uno scuro ragù che non lascia tracce d’unto sul piatto. Notevoli le costine di maiale, saporita e fin troppo tenera la guancia brasata al barolo, piacevole il bollito misto. Ricarichi onesti sui vini. Tra i dessert un’impeccabile crema bruciata alla vaniglia e un curioso panino al salame (di cioccolato fuso). Si cena su tovagliette di carta in un ambiente giovane, da osteria vera, non certo silenzioso e con qualche odore di cucina in libera uscita, ma allegro e accogliente. In un mercoledì sera qualsiasi i settanta coperti bastavano a malapena. Qualcuno dice che sono pieni soprattutto i locali in cui si mangia male. Non è sempre vero.

Voto: 7
OSTERIA
VINI D’ITALIA
Via Emilia Levante 142, Bologna
Tel. 051-541509
Chiuso sabato a pranzo e lunedì
Barriere architettoniche: no
Prezzo: 25-33 euro, vini esclusi
Ultima visita: 25 marzo

di Mauro Bassini

bassinimauro@gmail.com

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