Tagliatelle e polpettone: il gusto della semplicità
di MAURO BASSINI
ONORE al merito di chi ogni giorno, da oltre vent’anni e con immutata passione, mette a tavola una cinquantina di persone per un pranzo di tutto rispetto a 12 euro, acqua vino e caffè compresi. La trattoria Le stelle è una piacevole certezza, più frequentata del Museo della civiltà contadina e meno rumorosa di Simona Ventura, tanto per citare altre due istituzioni nate a Bentivoglio nel secolo scorso (prima la Ventura, poi il museo). Bar e sala annessa, nel pieno centro della piccola frazione San Marino. Tovaglie impeccabili, tovaglioli di carta, sedie in paglia di Vienna tipo Thonet, arredi senza pretese, gestione familiare. Semplicità ma anche una certa cura, molto femminile, per i dettagli. Si avverte l’esperta regìa di Tiziana Pizzirani, titolare dall’occhio attento e di inesauribile energia. Discreti tortellini e validi tortelloni, ma il primo più richiesto sono le notevoli tagliatelle (gialle o di un bel verde cupo) al ragù o al prosciutto. Sfiorerebbero la perfezione se la cottura fosse un po’ più breve. Gradevoli, ma non superiori ai primi, anche gli altri piatti: crescentine e affettati, polpettone, bistecche e paillard, polpette con piselli, vitello tonnato. Fritti gustosi e non troppo unti. Si può accompagnare il tutto con i vini della casa, oppure pescare in una piccola selezione di etichette non solo emiliane. Un bianco della cantina di Terlano o un onesto rosso dei colli bolognesi costa più o meno come in enoteca, ma sui tavoli si vedono solo caraffine. I dessert, tutt’altro che banali, sono i classici dolci della zia (chi non ha una zia bravina a produrre zuppa inglese o fiordilatte?). Buono anche il caffè che precede un conto da oscar qualità-prezzo. La prossima volta sarà obbligatorio assaggiare la catalana di crostacei, disponibile solo su prenotazione. Tanti fedelissimi della trattoria ne parlano con entusiasmo. Non c’è di che stupirsi troppo: a Bologna è molto più facile trovare un ottimo astice che una buona lasagna al forno.
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