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di CiBo

Carne e pesce, piatti eclettici per vini originali

di MAURO BASSINI

NESSUNO rimpiange i tempi in cui, per bere un buon bicchiere ai tavoli di un’enoteca, ci si doveva accontentare di un mesto tagliere di affettati, sopportando quella sciatteria di ambienti che veniva spesso spacciata per ruspante sobrietà. Oggi sono tante le enoteche belle, curate, con allettanti proposte da piacevole ristorante. ‘Soul wine’ è una di queste. Siamo nella decorosa periferia che unisce Bologna a Casalecchio. Cucina semplice ma niente affatto scontata. Carne, pesce e verdure in piatti saporosi ed eclettici che variano spesso. Collocazione da bar, in una palazzina uguale a tante altre, ma l’impatto è gradevole fin dal piccolo dehor. Nell’interno, di lineare e moderno design, il vino è protagonista assoluto. Davanti alle pareti coperte di bottiglie, ci si sente un po’ come Geoffrey Rush quando ammira in solitudinela sua collezione di quadri in quel magnifico film che si chiama ‘La migliore offerta’. Qui non ci sono decine di ritratti di donne, ma tante rarità enologiche e una selezione di champagne che difficilmente capita di trovare.

NON A CASO Marco Cutolo, giovane e appassionato lucano che da quattro mesi ha rilevato il locale, è un sommelier. E un’altra brava sommelier, Lisa Foletti, si occupa della sala, consigliando e orientando chi si perde in una carta dei vini originale e complessa, che spazia ben oltre i confini nazionali (grande lettura per chi apprezza il genere, stessi prezzi al tavolo e per l’asporto). Lo chef Diego Parma è a chilometro zero: casalecchiese. La sua cucina lo è molto meno. Discreti i crudi di pesce bianco, il polpo scottato, gli affettati. Buono lo sgombro marinato a secco, senza aceto o limone. Ottimi gli spaghettoni Cavalieri ai ricci e i crudi di carne. Meno convincenti i paccheri con burrata e alici, o il baccalà mantecato. Ma la freschezza non manca mai in un menù sempre lontano dalla banalità e dalla tradizione più arata. Tra i dessert, ad esempio, compare una ghiotta e stravolta versione dello strudel. Meno dolce il conto, ma siamo nella robusta media cittadina. bassinimauro@gmail.com

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