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Taverna del Borgo, tagliatelle e stracotto fra antiche leggende

di MAURO BASSINI

BISOGNEREBBE salire senza fretta al borgo vecchio di Castello di Serravalle scegliendo un giorno di metà settimana, meglio a pranzo che a cena, quando la luce soffusa e la quiete delle vecchie pietre del castello e della torre medievale offrono uno scenario surreale e sorprendente. A modo suo, anche la Taverna del borgo, incastonata nel mezzo di quei magnifici resti, riesce a sorprendere: può sembrare impensabile trovare, in questa trattoria di piacevolezza altoatesina, una cucina tradizionale così accurata e convincente. Tagliatelle sottili con un ragù come si deve, tortellini notevoli, pappardelle al cinghiale e tortelloni ai carciofi che abbinano freschezza e sapore. La grigliata mista (a 9 euro), gli umidi, i filetti e il somarino stracotto confermano una mano abile, esperta, mai greve. Non si direbbe che l’artefice di tutto questo abbia solo 37 anni. Il cuoco si chiama Nicola Quattrini, scuola alberghiera e poi tanti anni in questa cucina fuori dal mondo, accanto alla madre Milena Benassi che la sa lunga sulle paste tirate al mattarello e anche sui dolci più classici (il mascarpone è una tentazione irresistibile). Tutto sembra fatto apposta per stupire. In certi giorni di sole ci si mette anche la nebbia, fitta e luminosa, che improvvisamente avvolge l’intero colle e che rende invisibili anche le poche macchine parcheggiate a una ventina di metri, nel silenzioso terrazzone che un attimo prima dominava l’ampia valle. Con qualche bicchiere di pignoletto o di ‘Rosso Bologna’, scelto in una decorosa carta dei vini, viene perfino voglia di farsi intontire dalle chiacchiere dei bei vecchi che presidiano questa periferia della storia. Parlano dell’odio millenario tra modenesi e bolognesi (che non produsse solo una secchia rapita, ma anche qualche migliaio di morti) e raccontano del terribile Boccadiferro e delle dodici mogli che il feroce nobiluomo uccise proprio in questa rocca, prima di trovarne una tredicesima più furba di lui che lo fece secco. Pare che in certe notti di primavera i lamenti delle antiche vittime aleggino nei vicoli come fantasmi. Ma tutto questo non ci impedirà di tornare.
bassinimauro@gmail.com
Voto: 7

Taverna del borgo
Via della Rocca 150,
Castello di Serravalle,
Valsamoggia (BO)
Tel. 051-6704817
Chiuso: lunedì
Barriere architettoniche: no
Prezzo: da 13,50 a 35 euro, vini esclusi

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