CiBo

CiBo

di CiBo

Prosit, le bollicine fanno boom

di MARCO NANNETTI

DOMANI notte ci getteremo dietro le spalle un altro anno e già impazzano le previsioni per il 2016 che verrà. Sarà un anno bisestile e secondo la leggenda ciò è sinonimo di negatività ed insicurezza. Ma, almeno nel campo enologico, il nuovo anno sarà caratterizzato da alcune certezze positive: nel mondo si stapperanno 230 milioni di bottiglie di spumante italiano e le bollicine nostrane daranno ancora spettacolo, non solo domani sera ma anche nel corso dei prossimi mesi. Ormai siamo diventati bollicine-dipendenti. Anche se non è stato definitivamente messo in secondo piano l’annuncio che il nostro prosecco ha superato lo champagne come bottiglie prodotte e vendute, per i più non è una notizia della quale vantarsi, sarebbe come dire che si vendono più Panda che Rolls Roys, è solo un’ovvietà. Però lo spumante italiano impera non solo per fare il ‘botto’ ma è diventato simbolo inscindibile della tavola degli italiani che lo scelgono per l’aperitivo e come vino a tutto pasto ed è per questo che tutte le regioni sono salite sul carro vincente producendo una propria specialità. Ci è stato insegnato che per fare lo spumante c’è bisogno di uve mature con una caratteristica importante, l’acidità, prerogativa di uve mature ma che nascono al nord dove si riesce molto bene a creare lo scheletro necessario per dare ‘croccantezza’ allo spumante. Ma il credo che gli spumanti bisogna farli al nord del Po è caduto. E domani sera via al botto dello spumante, del Nord o del Sud non ha importanza, e buon anno a tutti. Prosit

comments powered by Disqus