Taverna del cacciatore, tortellini perfetti tra cinghiale e tartufo nero
di MAURO BASSINI
NON DEV’ESSERE solo rose e fiori la vita della regina del tortellino. Quando una brava cuoca come Lucia Antonelli viene incoronata in una disfida prestigiosa come quella andata in scena nel gennaio dell’anno scorso a Palazzo Re Enzo, crescono le aspettative e le invidie, si scatenano i giudici d’appello e le cassazioni che non vedono l’ora di verificare, eccepire e cassare. Ma di fronte ai tortellini in brodo di gallina e manzo della Taverna del cacciatore non c’è da alzare il sopracciglio. Si deve semplicemente gustarne l’eleganza, il sapore e l’equilibrio. Perfetti, se esistesse la perfezione. Vale la pena sopportare mezz’ora di autostrada e dieci minuti di curve per salire fino alla periferia di Castiglione, in questa accogliente trattoria di confine, molto emiliana e un po’ toscana. Sala spaziosa, rustica e curata, con un bel caminetto e grandi finestre che dominano l’immobile e maestosa ampiezza della vallata di Pian del Voglio. Tutto nacque negli anni Sessanta, da un campo di tiro al piattello che qui riversava affamati cacciatori. E la cacciagione (appenninica) è ancora protagonista di un menù classico, mai banale: cinghiale sott’olio, paste al ragù di capriolo, bocconcini di cervo, germano al forno, fegatelli nella rete. Grande antipasto misto. Un intenso e dolce tartufo nero arricchisce i buoni passatelli asciutti e consola, almeno in parte, per la pessima annata del prezioso bianco. Sapori netti e autentici anche nei funghi: antipasti e primi con porcini, finferli fritti. I bei tagli di carne, l’intelligente carta dei vini e l’accento di molte conversazioni ai tavoli ci ricordano che la Toscana è a un passo. Il budino tiepido di castagne è un buon epilogo. Carattere, passione, energia inesauribile, orgoglio e modestia, profonde radici in questa montagna di piccole grandi rarità gastronomiche: da 25 anni Lucia Antonelli è tutto questo, anche grazie all’efficiente aplomb del marito Guido in sala e a una bella squadra in gran parte familiare. Chiedere un tavolo nel weekend senza prenotare è come cercare tartufi nel parcheggio.
bassinimauro@gmail.com
Voto: 7,5
Taverna del cacciatore
Via Cavanicce 6
Castiglione dei Pepoli (Bologna)
Tel. 0534-91143
Chiuso: domenica sera e lunedì
Barriere architettoniche: no
Prezzo: 25-37 euro, bevande escluse
Ultima visita: 8 dicembre 2015