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Prosit – L’alba e il tramonto dei vini novelli

di MARCO NANNETTI

MI SONO innamorato del mondo del vino circa 35 anni fa, quando novembre era visto come il mese del vino novello e i produttori gareggiavano per portare il prima possibile il vino nuovo sulle tavole dei ristoranti e nelle case. Era una ghiotta occasione per brindare e per cercare di determinare in anticipo la qualità dei vini di quell’annata una volta diventati ‘maggiorenni’. L’idea di creare un piccolo evento nazionale ricalcando la festa del Beaujolais francese con l’uscita del vino novello italiano ha ottenuto abbastanza successo e i produttori sono riusciti a stabilire una data di presentazione uguale per tutti, così da fermare la corsa a chi arriva primo sul mercato. È nato il Salone del vino novello dove allo scoccare della mezzanotte con la presenza di madrine di ‘spessore’ veniva stappata la prima bottiglia della nuova annata. Poi, non si sa bene per quale motivo, nei confronti di questo vino è partita un’inversione di marcia tanto che in pochi anni, per varie ragioni, si è spenta totalmente l’attesa e la voglia di berlo. Le date di uscita ufficiali sono: per il novello italiano il 6 novembre (anche se quest’anno con una deroga il giorno è stato anticipato al 30 ottobre) mentre per il Beaujolais il terzo giovedì di novembre. A parte tutto ciò, un vino novello, simpatico da bere e prodotto in Emilia-Romagna, è la Cagnina (vitigno Refosco, localmente denominato Terrano), vino rosso dolce, perfetto da abbinare con le castagne. Prosit.

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