Per scegliere i vini non datemi l’iPad
La bolla pungente - di Marco Nannetti -
Oggi si dialoga poco, soprattutto i ragazzi conversano virtualmente con facebook, whatsapp, twitter o email. Ma io in questa situazione non mi ci ritrovo per niente. Il negozio tradizionale, l’osteria ma anche il ristorante sono sempre stati luoghi dove il cliente non solo acquista ma cerca anche un interlocutore.
E i locali vengono valutati anche per l’approccio che si ha con il gestore o il cameriere, per la disponibilità, se richiesto, a scambiare opinioni e commenti su vino e cibo. Sono rimasto colpito in negativo da esperienze fatte ultimamente in ristoranti stellati dove sta entrando silenziosamente la tecnologia più fredda. Anche la sala di ristoranti come questi dovrebbe essere ricca di calore umano e i professionisti dovrebbero far sentire a proprio agio il cliente e guidarlo nelle varie fasi di scelta di cibo e bevande.
Ebbene in un locale invece della classica carta dei vini mi è stato portato un iPad ed il cameriere si è allontanato lasciandomi solo a lavorare di ‘touch’. In un altro, sotto al piatto trasparante di portata è stato messo un iPad che mi ha illustrato passo passo la preparazione del dessert che stavo mangiando. Forse sono vecchio, mi devo adattare al mondo che va avanti, ma mi piace ascoltare le chiacchiere fatte da un professionista che mi illustra le motivazioni o le emozioni che l’hanno portato a scegliere quel vino o a creare quel piatto. E voglio continuare a pensare che sia questo il vero bonus in più di un locale. Prosit.