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di CiBo

La scoperta della città nascosta passa anche per un piatto di ravioli

di BENEDETTA CUCCI

PUÒ SUCCEDERE, da bolognese, che nella nostra vita non siamo mai capitati in una via del centro. E può succedere che, grazie alla visita a un nuovo posto del cibo, abbiamo l’occasione di scoprire un pezzo della nostra storia e di sentirci un po’ turisti, nella nostra città. Il che è sempre emozionante. E così la gastrocuriosità ci porta in via Remorsella, una piccola e caratteristica strada che collega via Santo Stefano con Strada Maggiore e che nasconde una delle osterie più vecchie della Dotta. Nelle sue tante vite, il locale ha cambiato parecchi nomi, e nella contemporaneità e sotto la gestione di Paolo Serafini si chiama Bologna Osteria, una scelta che a mio parere le si addice a metà e che sembra fatta piuttosto per una buona indicizzazione digitale e per una veloce ricerca da parte di uno straniero.

MA L’OSTERIA di via Remorsella è un bel posto, con molte testimonianze di bolognesità, dal tributo a Lucio Dalla alla celebrazione della goliardia e del basket, fino al menu che sposa davvero un sentimento felsineo, a volte rielaborato in trovate curiose, come i funghi porcini con uovo crudo e parmigiano in tegamino di terracotta. Nella carta trovate primi classici come le tagliatelle alla bolognese, la lasagna verde tradizionale o i ravioli di ricotta e spinaci, finferli, galletti e porcini. Ma anche ravioli di zucca con tartufo nero (il prezzo dei primi è sui 9/10 euro). Poi c’è la polenta in ‘varie salse’, al forno con ragù e costolette di maiale, con salsiccia e sugo di pomodoro e più vegetariana, con formaggio fuso e funghi. Ma da Bologna Osteria potete scegliere di fare anche solo una bella bevuta con qualcosa da sgranocchiare, perché è pur sempre un’osteria... e nessuno vi manderà via.

 

BOLOGNA OSTERIA
Via <WC1>Remorsella 18/a, Bologna
Tel. 0512960267>
Aperta il lunedì dalle 12 alle 15,30, dal mercoledì al sabato anche la sera 19-23<WC>.
Chiusa la domenica

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