Bolla pungente, l’entusiasmo è tecnologico
di Marco Nannetti
ALCUNI GIORNI fa ho avuto la fortuna di visitare un luogo fuori dal comune, la nuova cantina nel Chianti Classico dell’azienda Marchesi Antinori. Anche se in questi anni di cantine ne ho viste tante, questa è veramente straordinaria sia per la struttura architettonica sia per l’impiego di tecnologia all’avanguardia nell’assoluto rispetto della natura e dell’ambiente. La cantina è quasi invisibile: si trova nel ventre di una collina che è stata praticamente svuotata e ricoperta con verde e vigne, ma stimolante è la cognizione di cantina diversa dal comune pensare. Conosco gli italiani, spesso diffidenti e critici: alcuni ancora credono alla cantina con le botti con le tele di ragno e l’odore di muffa, ma quest’opera di per sé non si può criticare visto che già risulta nell’elenco delle cantine più belle del mondo. Lo spunto che invece si può trarre da questo gesto di profondo amore per il vino e per la Toscana, va oltre i confini familiari o regionali, è una forte spinta di ottimismo per l’enologia italiana. L’esempio arriva proprio da un Fiorentino ultra settantenne, ottimista e amante della sua terra e mi viene spontaneo confrontare il suo entusiasmo con quello di qualche produttore delle nostra zona e allora capisco tante cose. Ragazzi, aprite la finestra e guardate che rilancio ha fatto questo signore! Forse non ne aveva neanche bisogno, noi invece ne abbiamo bisogno eccome. Prosit