The Musical Box

Dolores, te ne sei andata presto, troppo presto

<E io sentirò la tua mancanza, quando te ne sarai andato>. Come si fa oggi a non pensare a quelle parole, a quella canzone, 'When you're gone', che Dolores O' Riordan cantava nell'album 'To the faithful departed', nel 1996.  Solo gli irlandesi hanno saputo cantare gioia e morte assieme, senza stonare, forse perché la loro terra, meravigliosa ma anche tormentata, li aveva abituati a convivere con un'ombra. E quell'ombra si è fatta viva un mattino di gennaio, in un albergo a Westminster, Londra, per portarsi via una cantante ancora amatissima, anche se il successo era volato via da anni. Volatilizzato,, ma sempre pronto a riaffacciarsi alla porta: basta vedere l'attesa che circondava il tour dei ritrovati Cranberries la scorsa estate, poi rinviato, e ora capiamo perché. E adesso, quanto dolore....sì è vero, nell'era di facebook il dolore è amplificato per ogni cosa, piangiamo per tutto pur di gettare due righe personali, e  magari, banali, in pasto al web. Ma la morte improvvisa di Dolores O'Riordan ha colpito: aveva solo 46 anni, tre figli e un matrimonio finito, una vita non semplice alle spalle. La sua storia l'aveva già scritta, il successo con i Cranberries negli anni Novanta aveva raggiunto vette ineguagliabili, una band prigioniera di un successo pazzesco. E lei, un'anima così inquieta: ora bionda, ora bruna, capello corto d'ordinanza, corpo minuto e carattere di ferro, banale dirlo, ma senza di lei i Cranberries sarebbero stati una banda qualunque. La sua voce dipingeva tutto, un velo  ora di malinconia, ora di dolcezza. Ricordo ancora quel giorno di settembre del 1993, a Modena: una giornata irlandese. Prima con gli irlandesi di casa nostra, i Modena City Ramblers, poi con i Cranberries, che allora avevano appena un album all'attivo, e infine sipario con il guru Van Morrison. Un'amica era con me e disse: <Mi son piaciuti più i ragazzini (Cranberries, ndr) di quel noioso di Van Morrison>. Aveva ragione e il tempo avrebbe confermato quell'impressione. Il successo  di 'No need to argue', l'anno successivo, fu clamoroso, 'Zombie' l'hit della vita e Dolores divenne quella che si dice un'icona. Amatissima, concerti da tutto esaurito. La musica univa un po' di rock al sapore della madrepatria Irlanda, con melodie azzeccate e vincenti cantante con quella voce che tutto poteva. Poi, come sempre accade, la gloria travolge tutto, spazzando via la sincerità e la semplicità originaria. I Cranberries divennero un gruppo decisamente più pop, il che oggi giorno sembra una bestemmia e dovremmo chiederci il perché, così Dolores si ritrovò a cantare per il papa e al Pavarotti & Friends, al festival di Sanremo e in duetti, come dire, discutibili, con Zucchero e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro.  Si sposò in una memorabile cerimonia decisamente tamarra con il manager dei Duran Duran, sul web esistono foto spettacolari dell'evento, ma per una che alla fine era una ragazza di campagna (in senso buono, si intende), era un modo per celebrare il giorno più bello della propria vita, anche se con un look esageratamente kitsch.

Di conseguenza i Cranberries non si trascinarono, nel 2002 si sciolsero in silenzio, lei pensò a una carriera solista, ma gli orizzonti non le offrirono luminosi come si attendeva, perché i Cranberries erano lei ma lei senza i Cranberries si ritrovò ad essere una voce come tante, lei che era abituata a volare più in alto degli altri. Tornarono insieme nel 2009 con album dimenticabili e concerti sempre affollatissimi, anche se iniziarono i primi rinvii, le cancellazioni, i problemi di salute. Anche quest'estate il gruppo doveva venire in Italia: tutto cancellato all'ultimo momento. E ora, l'addio. In questo momento migliaia di vinili, musicassette e cd stanno suonando in tutto il mondo la musica del gruppo di Limerick. Troppo presto Dolores, ci hai lasciato soli troppo presto.

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