Il pianeta azzurro

Giampiero Maracchi, addio a un climatologo di vaglia

La notizia è arrivata ieri sera come uno dei fenomeni meteo che aveva descritto così bene, come una "bomba d'acqua": Giampiero Maracchi è morto. E per la climatologia è una perdita grave. Il professor Maracchi ha lasciato il segno sia sul fronte scientifico e su quello della divulgazione. Aveva la capacità _ tutta Toscana _ di andare dritto al punto, e di essere dannatamente efficace. Era sia scientificamente inattaccabile che chiaro, semplice ma non semplicistico. Parlava al grande pubblico, era efficace, e non aveva paura di dire le cose come stanno. E questa è una gran qualità. Grazie a lui, alle centinaia di interviste e ci conferenze che ha fatto, gli italiani conoscono un pò meglio i cambiamenti climatici, l'effetto serra, il rapporto tra clima e agricoltura, gli effetti che l'alterazione dell'atmosfera sta avendo e avrà sulla nostra vita e su quella delle generazioni future. Non è poco.

La sua biografia è sterminata. Scienziato di fama internazionale, il professor Giampiero Maracchi è stato fondatore e direttore dell'Istituto di Biometeorologia del Cnr, fondatore e presidente del Centro di Studi per l'applicazione dell'Informatica in Agricoltura, fondatore e già Responsabile del Master in Meteorologia e Climatologia Applicate della Università di Firenze, fondatore e già direttore del Regional Meteorological Training Centre della World Meteorological Organisation di Ginevra. È stato anche vicepresidente della International Society for Agricultural Meteorology - INSAM. Tra i numerosi impegni nella sua cariera di scienziato Maracchi è stato anche fondatore e presidente dell'Osservatorio dei Mestieri d'Arte, associazione di 15 Fondazioni Bancarie italiane, nata in seno alla Fondazione Crf, impegnata nella salvaguardia e nella promozione dell'artigianato artistico, nonché fondatore e presidente del Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale per lo sviluppo sostenibile - Lamma, consorzio specializzato in meteorologia e climatologia. È stato inoltre fondatore, presidente e vicepresidente della Fondazione per il Clima e la Sostenibiltà (FCS) e membro di numerose accademie italiane tra cui l'Accademia delle Scienze detta dei XL, l'Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze, l'Accademia di Agricoltura di Bologna, l'Accademia di Scienze Forestali di Firenze, l' Accademia della Vite e del Vino, la Colombaria e l'Accademia dei Concordi. Ha partecipato come delegato nazionale a numerose commissioni scientifiche e tecniche internazionali e dell'Unione Europea oltreché come coordinatore di numerosi Progetti nazionali ed internazionali. Nell'università di Firenze Maracchi è stato membro del consiglio di amministrazione e segretario scientifico del Comitato nazionale di consulenza per le Scienze agrarie del Cnr nonché membro del Consiglio Scientifico del Piano Spaziale Italiano. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali fra i quali il Premio Marchi 2000, per essersi distinto nella promozione della ricerca nel settore della climatologia e meteorologia applicata e ultimamente; il Premio Columbus per la scienza e la medaglia d'oro della Società Dante Alighieri. Ultimamente la World Meteorologica Organization Commission for Agricultural Meteorology gli ha conferito il 'Award for exceptional service to the Commission for Agricultural Meteorology'. È l'autore di oltre 450 lavori scientifici su qualificate riviste nazionali ed internazionali e numerose pubblicazioni tecniche e didattiche.

"Era un personaggio che metteva passione in quello che faceva, era molto legato al territorio e alla tradizione fiorentina, aveva spesso delle uscite estemporanee che facevano storcere il naso agli accademici. In realta' il suo obiettivo era divulgare una materia difficile per il cittadino comune quale era quella della meteorologia". Cosi' lo ricorda uno dei suoi allievi, Bernardo Gozzini, direttore scientifico del Consorzio LaMMa, il servizio meteorologico della Toscana costituito dalla Regione con il CNR con sede a Firenze. "Il merito particolare del professor Maracchi - spiega Gozzini - e' stato quello di aver fatto conoscere la climatologia, negli anni Ottanta lui era uno dei pochi a parlarne mentre oggi quello dei cambiamenti climatici e' un tema di tutti i giorni. Maracchi aveva passione, idee che saremo noi allievi ora a portare avanti, si aggiornava in continuazione, grazie a lui il Cnr e' cresciuto tantissimo negli anni". «Siamo tutti molto addolorati e costernati _ oserva il rettore dell'università di Firenze Lugi Dei _ per la scomparsa del nostro caro professore emerito Giampiero Maracchi, uomo di scienza e cultore di due discipline, la climatologia e la meteorologia, di cui fu insigne pioniere. Il suo magistero ha lasciato un segno indelebile nei numerosi allievi. La sua acutezza e sagacia lo hanno reso studioso di fama internazionale. Voglio ricordarlo col suo modo affabile e cordiale con cui si intratteneva nello stesso modo con colleghi, studenti e con qualsiasi altro interlocutore». Lo piangono l'Università di firenze, le associazioni agricole nazionali, il Comune di Firenze, la Regione Toscana, l'Anbi, la Confartigianato, i Consorzi di bonifica toscani. Gli enti di ricerca nazionali e il ministero dell'Università e della ricerca scientifica, al pari delle associazioni ambientaliste, avrebbero potuto fare lo stesso. Ma Maracchi, uomo disincantato e lontano dalla retorica, di qualche assenza non sarebbe importato molto. Avrebbe fatto uno dei suoi mezzi sorrisi amari, come per dire: così va il mondo. Adesso ci piace immaginarlo tra quelle nuvole che tanto conosceva, parte di quell'atmosfera che strenuamente lotto per difendere contro il formidabile combinato disposto dell'ignoranza di molti e degli interessi di tanti.

 

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