Il pianeta azzurro

Nucleare: Aiea boccia Netanyahu sull’Iran

in Esteri

1 maggio - Nel rivelare lunedì in pompa magna una brillante operazione del Mossad in Iran, il premier israeliano Benjamin Nethanyahu non ha presentato prove che l'Iran ha violato l'accordo nucleare del 2015, né il materiale da lui illustrato ha gettato una luce drammaticamente nuova sul programma nucleare pre-accordo della Repubblica Islamica.

La maggioranza dei dettagli del programma nucleare iraniano AMAD erano già noti dal 2011, e contenuti in un rapporto dell'AIEA che potete leggere QUI . Quella del premier israeliano il cui intervento integrale potete trovare QUI è quindi di una mossa puramente mediatica, che serve a giustificare ulteriri azioni militari israeliane in Siria e a dare una sponda a Trump qualora decidesse di uscire dall'accordo sul nucleare iraniano. Anzi, a cercare di spingerlo a uscire dall'accordo sul nucleare iraniano.

Non servivano le 55 mila pagine e 183 cd (con altre 55 mila pagine) trafugati dagli israeliani per dire che l'Iran prima dell'accordo ha mentito alla comunità interazionale e ha cercato di dotarsi della bomba atomica. Il materiale non aggiunge nulla di sostanziale e soprattutto non prova violazioni post accordo. Aggiunge molti dettagli tecnici, è prezioso per storici e scienziati nucleari ma non cambia la storia: l'Iran aveva un programma nucleare, proprio per per bloccare il quale è stato fatto l'accordo con i 5+1.

Secondo la responsabile della diplomazia Ue, Federica Mogherini, "le rivelazioni di Israele sul programma atomico iraniano non mettono in discussione il rispetto da parte iraniana dell'accordo del 2015". "Per il momento non ho visto argomenti del premier Netanyahu su violazioni da parte dell'Iran dei suoi impegni nucleari nell'ambito dell'accordo". Mogherini aggiunge che "se qualsiasi Paese avesse informazioni di non conformita', di qualsiasi tipo" le "dovrebbe convogliare ai meccanismi legittimi riconosciuti" come l'Aiea che e' "la sola organizzazione internazionale e imparziale che e' incaricata di sorvegliare gli impegni nucleari dell'Iran". Ma "quello che ho visto nei primi rapporti e' che il primo ministro Netanyahu non ha messo in discussione la conformita' dell'Iran agli impegni del JCPAA", l'acronimo per l'accordo del 2015 tra l'Iran e i "5 + 1". Con l'accordo del 2015, l'Iran ha ottenuto la revoca provvisoria di parte delle sanzioni internazionali e straniere, in particolare americane, mirate al suo sistema economico e finanziario in cambio di una riduzione del suo controverso programma nucleare, inteso a dimostrare che la Repubblica islamica non sta cercando di ottenere la bomba atomica. La comunita' internazionale attende la decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha fissato il 12 maggio come termine per scegliere se denunciare o meno l'accordo del 2015, che descrive come "orribile per gli Stati Uniti". "L'accordo nucleare  _ ricorda Mogherini _ non si basa su presupposti di buona fede o di fiducia si basa su impegni concreti, meccanismi di verifica e un controllo molto rigoroso dei fatti, svolto dal L'AIEA, le cui relazioni mostrano che l'Iran ha pienamente rispettato i suoi impegni".

E molto chiara è anche la posizione dell'AIEA, in una nota emessa oggi e che sottolinea come "non ci siano notizie credibili di attività svolte in Iran per la sviluppo di ordigni nucleari dopo il 2009".

"Nel dicembre 2015 _ osserva l'Aiea di Vienna _ il direttore generale dell'AIEA, Yukiya Amano, ha presentato al Consiglio dei governatori dell'AIEA la valutazione finale delle questioni in sospeso, passate e presenti, riguardanti il programma nucleare iraniano. Nella relazione l'Agenzia ha valutato che, prima della fine del 2003, in Iran esisteva una struttura organizzativa adeguata per il coordinamento di una serie di attività relative allo sviluppo di un ordigno esplosivo nucleare. Anche se alcune attività si sono svolte dopo il 2003, non hanno fatto parte di uno sforzo coordinato. Secondo la valutazione generale dell'Agenzia, prima della fine del 2003 sono state condotte in Iran una serie di attività pertinenti allo sviluppo di un ordigno esplosivo nucleare, come sforzo coordinato, e alcune attività si sono svolte dopo tale data. L'Agenzia ha inoltre valutato che tali attività non andavano al di là degli studi scientifici e di fattibilità e dell'acquisizione di alcune competenze e capacità tecniche pertinenti. Nella stessa relazione si affermava che l'Agenzia non disponeva di indicazioni credibili circa le attività svolte in Iran per lo sviluppo di un ordigno nucleare dopo il 2009. Sulla base della relazione del Direttore generale (che potete trovare QUI), il Consiglio dei governatori ha dichiarato chiuso l'esame della questione".

E anche l'America sa che il programma iraniano non è piu attivo. Parlando oggi coi giornalisti mentre era in volo, alla domanda se gli Stati Uniti fossero a conoscenza per molti anni che l'Iran aveva un programma segreto di armi nucleari - soprannominato Project Amad - il Segretario di Stato Mike Pompeo ha detto che "il programma Amad si è concluso all'incirca nel dicembre 2003, gennaio del 2004. È corretto dire che è noto da tempo, ma ci sono migliaia di nuovi documenti e nuove informazioni".

 

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