Il pianeta azzurro

Artico sempre più caldo. E i ghiacci si ritirano inesorabilmente

in Esteri

Alessandro Farruggia

Roma, 15 maggio 2018 _ Porzioni dell'artico più calde della Pianura Padana. Accade in questi giorni nel Mar Bianco, in Russia, dove sono stati toccati i 24-25°C e anche oggi a Severdivinsk, distretto di Arkangelsk, le temperature erano attorno ai 16 gradi. L'Artico si sta riscaldando, come confermato gli incontrovertibili dati _ raggruppati in serie storiche _ del National Snow and Ice Data Center (NSIDC) dell'università di Boulder, in Colorado, probabilmente il centro di ricerca di riferimento mondiale per l'Artico. E la ragione è evidente: il cambiamento climatico in atto, come mostrano molti studi, non ultimo uno sull'ondata di calore del 2016, pubblicato pochi giorni fa su Weather and Climate Extremes nelle conclusioni afferma: "I risultati degli esperimenti sul modello atmosferico e le simulazioni di modelli climatici accoppiati hanno portato alla conclusione che circa il 60% del calore artico del 2016 era probabilmente attribuibile ai cambiamenti climatici indotti dall'uomo". Con buona pace di Donald Trump, i cambiamenti climatici continuano a manifestare già oggi i loro effetti e ancora più faranno nei prossimi decenni. Quanto, dipendera' dalle poltiche che saranno attuate, politiche che a oggi sono largamente inadeguate a tenerci entro il limite di 2 gradi celsius di riscaldamento dall'epoca preindustriale.

"Ad aprile _ osserva il National Snow and Ice Data Center  _ le temperature dell'aria a 925 hPa (a circa 862 metri sul livello del mare) sono state fino a 10 gradi Celsius superiori alla media nel Mar Siberiano orientale e da lì si sono estese verso il polo. La temperatura è stata è stata di 5 gradi Celsius superiore alla media nel mar della Groenlandia e di 3 gradi Celsius superiore alla media nella Baffin Bay. Per contro, le temperature dell'aria erano vicine alla media nei mari di Barents e Kara e inferiori alla media in Canada e nella baia di Hudson. L'andamento delle variazioni di temperatura rispetto alla media è dovuto a una pressione atmosferica superiore alla media nel Mare di Beaufort e nell'Atlantico settentrionale, combinata con una pressione sul livello del mare inferiore alla media nell'Eurasia e nella Groenlandia occidentale attraverso il Canada orientale. Sul versante Pacifico dell'Artico, questo modello di pressione ha spinto l'aria calda da sud attraverso la Siberia orientale e il Mare di Chukchi, portando aria fredda nel nord del Canada. L'andamento della pressione al di sopra della media sul livello del mare nell'Atlantico settentrionale è stato combinato con una pressione al di sopra della media sul livello del mare nella Groenlandia occidentale e nell'arcipelago canadese, che ha portato aria calda dal sud verso la Groenlandia e la Baia di Baffin".

Le temperature sopra le medie evidebte già da febbraio, ha avuto un impatto diretto sui ghiacci, che sono da decenni in ritirata e quest'anno hanno sfiorato il minimo storico misurato dal NSIDIC. "L'estensione del ghiaccio marino artico per l'aprile 2018 _ osserva il centro di ricerca _ è stato in media 13,71 milioni di chilometri quadrati. Si tratta di 980.000 chilometri quadrati al di sotto della media del periodo 1981-2010 e solo 20.000 chilometri quadrati al di sopra dell'estensione record di aprile stabilita nel 2016. Data l'incertezza delle misurazioni, la NSIDC considera il 2016 e il 2018 come anni di riferimento per l'estensione più bassa del ghiaccio marino di aprile. Come si è visto per tutto l'inverno 2017-2018, nel Mare di Bering e nel Mare di Barents la percentuale è rimasta al di sotto della media. Mentre il ritiro è stato particolarmente pronunciato nel Mare di Okhotsk durante il mese di aprile, il bordo del ghiaccio era solo leggermente più a nord di quanto sia tipico in questo periodo dell'anno. L'estensione dei ghiacci marini nel Mare di Bering rimane la più bassa registrata almeno dal 1979. Complessivamente, l'estensione del ghiaccio marino nell'aprile 2018 è diminuita di 920.000 chilometri quadrati. La quantità di ghiaccio persa nel mese è stata inferiore alla media 1981.2010 di 1,1 milioni di chilometri quadrati. L'area coperta da ghiacci si è ritirato ovunque tranne che a Hudson Bay e Baffin Bay/stretto di Davis". Il rapporto di inizio maggio del NSIDC (in inglese) e i grafici sono disponibili QUI

Non solo. Oggi il ghiaccio marino artico è per lo più ghiaccio del primo anno. Mentre il ghiaccio più vecchio si è sempre sciolto quando le correnti lo hanno spinto verso sud in acque più calde, ora più ghiaccio pluriennale si sta sciogliendo all'interno del Mar Glaciale Artico, lasciando spazio a ghiaccio nuovo. "Ho pubblicamente affermato che dal 2030 potremmo avere un Oceano Artico stagionalmente libero dal ghiaccio", ha detto al NYT Mark Serreze, direttore del National Snow and Ice Data Center. "Alcune persone hanno detto che è la mia affermazione è troppo aggressiva, che stiamo ipotizzando forse a qualche cosa che avverà dopo il 2040. Ma io non credo, siamo sicuramente sulla strada per perdere eentro meno di 15 anni, forse anche 12, la copertura di ghiaccio marino estivo in buona parte del mare artico. Onestamente, credo che siamo al punto di non ritorno". Analisi puntuale e putroppo tragicamente realistica.

 

 

comments powered by Disqus